Mercoledì scorso è stato presentato a Forlì la Rete FARE, Forum delle Associazioni albanesi in Emilia Romagna. Testimonianze e proiezione del documentario “Albania il paese di fronte” per avvicinare la cittadinanza alla più nuova realtà dell’associazionismo migrante.
“Tra il dire e il F.
A.
R.
E.” è il titolo del ciclo di incontri organizzato dalle otto associazioni aderenti alla Rete FARE per presentarla nei territori in cui sono attive. Si è partito il 10 novembre scorso da Forlì, città da cui ha preso piede FARE. Presenti all’incontro anche l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Forlì, Davide Drei, e rappresentanti delle Associazioni “Integrimoci Insieme” di Cervia e Albamedia di Modena. “Siamo partiti con un metodo funzionalista per individuare principi e obiettivi comuni attraverso incontri bilaterali con le associazioni e dopo l’elaborazione di un primo documento condiviso, ci siamo incontrati più volte in plenaria per capire fino a dove si poteva arrivare”, ha detto Endri Xhaferaj, Presidente di FARE e dell’Associazione Juvenilja, nel illustrare ai presenti il percorso di costituzione della Rete durato più di sette mesi. Si è iniziato alla fine di marzo. Juvenilja, promotrice di FARE, ha effettuato una ricerca per individuare le associazioni attive e iscritte negli Albi provinciali della Regione Emilia Romagna. Dopo incontri bilaterali con queste associazioni, si è arrivati al prima plenaria di Forlì il 24 aprile scorso in cui le associazioni hanno discusso su una piattaforma condivisa scaturita dagli incontri bilaterali. Successivamente nell’incontro di Parma a giugno, nei due di Bologna a settembre e attraverso i social networks, le associazioni hanno continuato a lavorare sui contenuti e la forma con cui siglare la loro collaborazione, passando da un memorandum d’intesa alla costituzione di un’associazione di secondo livello, costituita formalmente il 29 ottobre scorso. Xhaferaj ha spiegato anche il motivo per il quale si è scelto di denominare la Rete con l’acronimo FARE: “Perché FARE? Perché vorremo fare comunità. Siamo fondati su base nazionale ma questo non vuol essere un fattore di isolamento, piuttosto partendo da questo fermento, vorremo rappresentare e valorizzare le risorse e la cultura di una comunità all’interno della vita pubblica e cittadina della regione per creare comunità di cittadini attive e consapevoli”. Invece, Deana Curraj, che seguirà insieme a Ariana Demiraj la Segretaria di FARE, si è soffermato brevemente sugli obiettivi: “Da una parte, la rete vorrà promuovere la lingua e la cultura albanese, impegnarsi nel consolidamento del tessuto associativo esistente e diventare catalizzatore per la nascita di altre associazioni attive almeno in altre città grandi quali Piacenza, Reggio Emilia, Ferrara, Cesena. Dall’altra, sosterrà una maggiore partecipazione dei cittadini migranti nella sfera pubblica e il rafforzamento dei rapporti tra l’Italia e l’Albania”. Un punto di riferimento molto importante per FARE sarà la segreteria. Pertanto, come descritto da Curraj, l’Associazione Juvenilja che ha il primo mandato della Presidenza e della segreteria della Rete, per una maggiore efficienza e funzionalità, coinvolgerà due figure nella sua gestione. Una seguirà le comunicazioni con le associazioni, i rapporti con i terzi e l’archivio della Rete, l’altra il sito internet e quindi i rapporti con l’webmaster, con le associazioni sui contenuti del sito e con il consulente che offrirà informazioni utili sugli aspetti organizzativi e fiscali. Fiducioso e molto contento l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Forlì, Davide Drei. Quasi due anni fa, quando Drei non era ancora assessore, è stato uno dei promotori di Juvenilja grazie ad un’azione comune che ha coinvolto il Comune di Forlì, la Cooperativa Spazi Mediani e un gruppo di giovani albanesi. Quest’ultimi sarebbero diventati i soci fondatori di Juvenilja. Dall’altra parte, il Comune di Forlì, insieme alla Provincia di Forlì-Cesena, hanno sostenuto la creazione nascità di FARE con fondi regionali ed europei. “A un anno di vita, essere alla guida di un’associazione di secondo livello, per di più a livello regionale, in una regione che è leader a livello nazionale sulle politiche di integrazione sociale, di una comunità come quella albanese che è una delle più importanti tra quelle straniere, significa che abbiamo veramente avuto una bella intuizione più di un anno fa, sostenendo i giovani che hanno fondato Juvenilja. Poi avere costruito di vostra iniziativa il processo della rete, non posso che riconoscere di essere doppiamente orgoglioso di questo secondo livello”, ha detto tra l’altro l’Assessore Drei durante il suo intervento.
Dopo la presentazione, l’incontro è proseguito con la proiezione del documentario “Albania il paese di fronte” di Roland Sejko e Mauro Brescia, che nelle parole di Xhaferaj, è stato scelto proprio per far conoscere l’altra faccia dell’Albania, quella meno nota agli italiani, la storia del novecento albanese in cui gli stessi italiani sono molto presenti. Il ciclo “Tra il dire e il F.
A.
R.
E.” continuerà a Cervia il 14 novembre, a Bologna il 21 novembre, a Parma il 26 novembre e a dicembre anche a Ravenna e Modena.