Lo ha fatto sapere il Ministro della Sanità albanese Ogerta Manastirliu con un annuncio su Facebook.
“Il fondo da 4 milioni di euro che l’Unione Europea ha accordato all’Albania è una rapida reazione alla lotta contro il nemico comune come Covid-19.
Oggi è stato firmato il contratto tra l’ambasciatore dell’UE in Albania Sig. Luigi Soreca e il coordinatore delle Nazioni Unite in Albania Brian Williams, su dispositivi medici che rafforzeranno le nostre capacità di affrontare l’emergenza COVID-19″.
Anche l’Ambasciatore UE in Albania Luigi Soreca ha dato la notizia su Twitter:
“Firmato oggi con ONU Albania e il ministro Manastirliu la prima donazione di 4 milioni di euro all’Albania per forniture mediche immediate: ventilatori, maschere, kit di test e DPI. Questa è la prima parte dei 50 milioni annunciati da Oliver Varhelyi.
Soreca ha tenuto anche un discorso dove ha parlato dell’urgenza di questi aiuti al fine di preparare al meglio il sistema sanitario albanese per affrontare l’emergenza.
“Sono molto felice che oggi siamo in grado di firmare un contratto di fornitura tra l’UE e l’Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi ed i progetti (UNOPS). Questo contratto garantirà la rapida fornitura di attrezzature e dispositivi medici speciali per la prevenzione e il trattamento della pandemia. Questi dispositivi saranno essenziali per affrontare l’attuale emergenza sanitaria e preparare il sistema sanitario albanese a rispondere meglio a minacce simili in futuro.
Tra le attrezzature finanziati dall’Unione Europea sono incluse:
Scanner CT, ventilatori, ambulanze completamente attrezzate per salvare vite e per fornire il trasporto al pronto soccorso nei casi più gravi, strumenti digitali portatili per esami radiografici e attrezzature moderne per terapia intensiva.
Questi articoli sono stati identificati congiuntamente dal Ministero della sanità e dall’Organizzazione mondiale della sanità.
L’UE fornirà anche letti completamente attrezzati per le unità di terapia intensiva, nonché materiali protettivi e disinfettanti per gli operatori sanitari e gli operatori che sono in prima linea in questa battaglia quotidiana.”
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