Da ormai quasi 10 anni la mia meta per le vacanze estive è l’Albania. Non un posto specifico, ma ogni anno un luogo differente: dalle montagne del Nord, in località come Razma e Vermosh, alle spiagge di Velipojë, Qerret, Gjiri i Lalzit, Valona, Himara, Dhermi, Saranda, al lago di Pogradec, e qualche giro nelle città: Tirana, Scutari, Lezha, Gjiokastra. Mi posso considerare una turista esperta di questo Paese così affascinante che racchiude in pochi chilometri paesaggi tra loro differenti.
L’Albania è bella e oggi un numero sempre maggiore di turisti stranieri se ne sta rendendo conto.
Ogni anno invito familiari o amici a visitarla con me, a fare l’esperienza di una vacanza al di là dell’Adriatico e mi piace sapere l’impressione che questo viaggio suscita alla fine. La prima risposta che riscontro sempre è che in Albania si mangia benissimo! “Siamo proprio italiani”, penso, ma è vero, l’Albania è uno dei pochi Paesi dove un italiano mangia come (o anche meglio) che a casa sua! Il cibo è ottimo: genuino, saporito, fresco, preparato in modo semplice e costa poco!
Vacanze in Albania significa
sole, mare, spiagge ampie, buona cucina, gente allegra e solare, divertimento, folklore, tramonti bellissimi, cieli stellati, ristoranti e locali lussuosi o tradizionali a seconda dei gusti.
Vacanze in Albania significa
matrimoni, auto infiocchettate, cameramen con il busto fuori dal finestrino in autostrada, musica, giovani, bambini che giocano tra loro senza stare incollati a schermi di smartphone o computer, famiglie numerose, coppie giovani, incontri.
Ma vacanze in Albania significa anche
gente che abbandona i rifiuti in spiaggia, musica troppo alta in luoghi dove ci sarebbe bisogno solo di silenzio, sorpassi in auto da rischio incidente, barriere architettoniche, sporcizia negli spazi comuni, cantieri aperti, cani randagi un po’ ovunque, episodi di maschilismo.
Non bisogna mentire, l’Albania è meravigliosa, ma come tutte le cose belle, ha anche dei difetti, risolvibili se solo si facesse un po’ più d’attenzione.
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Non rinuncerò mai alle mie vacanze albanesi, perché rappresentano un modo per rigenerarmi, è la patria di mio marito e di mio figlio e anche un po’ la mia.
In questi anni ho visto cambiare e migliorare moltissime cose, ed è un piacere di volta in volta riscontrare i cambiamenti.
Invito tutti a organizzare un viaggio in questo Paese, dove i difetti possono essere visti come una risorsa, uno strumento pedagogico in mano alle giovani generazioni, in grado di rendere il loro Paese sempre più bello e popolare dal punto di vista turistico.
Elena Pagani è autrice di due libri sull’Albania