Le tensioni politiche che si sono intensificate in Albania – dopo che i due principali partiti d’opposizione si sono dimessi in blocco dal parlamento in una mossa senza precedenti e hanno pianificato proteste al fine di ottenere un governo provvisorio ed elezioni anticipate – potrebbero avere gravi conseguenze sull’industria turistica del paese, affermano gli esperti.
Il settore turistico è stato uno dei principali motori della crescita economica dell’Albania negli ultimi anni grazie al suo impatto sul PIL e sull’occupazione del paese.
La protesta
Il principale partito d’opposizione, quello democratico, e il suo principale alleato, il movimento socialista per l’integrazione (LSI), hanno tenuto il 16 febbraio una grande protesta anti-governativa – sfociata in violenza – che ha conquistato le pagine dei principali media europei.
L’opposizione esige un governo provvisorio accusando l’attuale governo Rama di brogli elettorali, oltre che di legami con la criminalità organizzata e di danni all’economia del paese a causa dei partenariati pubblici-privati.
Un eventuale boicottaggio delle prossime elezioni locali – programmate per il 30 giugno – da parte dell’opposizione potrebbe aggravare le tensioni politiche nel paese e, di conseguenza, provocare una serie di effetti negativi sul turismo e sull’economia del Paese delle Aquile.
Turismo, gli esperti sono preoccupati
Gli esperti del settore affermano che una potenziale escalation di tensione e violenza politica porterebbe enormi conseguenze negative per un’industria sensibile come quella turistica. Uno degli esperti, Kliton Gerxhani, ha dichiarato che l’Albania ha ancora un problema di immagine e che le proteste nel paese hanno un impatto più devastante rispetto ad altri paesi come la Francia, dove i gilet gialli protestano ormai da mesi:
“Non c’è paragone tra l’immagine della Francia e quella dell’Albania. In Francia ci sono stati attacchi terroristici e disordini, ma comunque tutti continuavano ad andarci.
A noi, anche in circostanze normali, le persone ci guardano con molto scetticismo e ci pensano più di una volta prima di venire a visitarci.
Inoltre, molti hotel e ristorante lavorano solo durante la stagione estiva. Effetti negativi sul turismo farebbero fallire gran parte di queste attività.
L’opposizione dovrebbe seguire l’esempio dei partiti di opposizione in Serbia, dove i raduni anti-governativi sono stati pacifici.” – ha affermato Gerxhani, che dirige l’associazione dei tour operator albanesi.
Attualmente, le destinazioni albanesi hanno esteso il loro mercato visti i più di 5 milioni di turisti arrivati nel paese nel 2017, grazie anche ad un maggior interesse di visitatori dai paesi scandinavi, Polonia, Germania e paese dell’ex Unione Sovietica.
L’industria del turismo albanese ha generato 1,7 miliardi di euro nel 2017 (dati INSTAT), il 12% del PIL del paese, grazie ai più di 5 milioni di turisti che hanno visitato il Paese delle Aquile.
Questo articolo è stato originariamente pubblicato su Tirana Times dal titolo “Concerns mount over tense political situation ahead of peak tourist season” dell’autore Ervin Lisaku.
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I dati pubblicati dall’Istituto di Statistica Albanese (INSTAT) – in relazione al numero di visitatori stranieri e non in Albania per il mese di Gennaio 2019 – hanno evidenziato una decrescita del 5,2%, rispetto allo stesso periodo di un anno fa. ” A gennaio 2019, i visitatori stranieri in Albania sono stati 209.520.