L’Albania, con circa 440 km di costa, presenta condizioni naturali favorevoli e risorse reali per lo sviluppo di tutte le attività (come trasporti, turismo e pesca) nei siti costieri del bacino adriatico ma anche oltre.
Il trasporto marittimo e i porti sono settori chiave non solo per lo sviluppo del sistema dei trasporti, ma anche per lo sviluppo economico del paese, e in particolare del settore turistico. In questo contesto rientra anche la costruzione dei porti turistici, ai sensi della legge numero 7910 del 10/04/2007.
In questo senso, tra il 2014 e il 2016, si è parlato molto in Albania riguardo alla creazione di porti turistici dedicati unicamente a yacht e navi di lusso. In quegli anni il consiglio nazionale del territorio, assieme al ministero dei trasporti e dell’energia, avrebbero dovuto approvare alcune concessioni portuali, le quali ancora oggi non sono state portate a termine.
La situazione
Gli ultimi dati del ministero delle infrastrutture e dell’energia hanno evidenziato come i lavori di solo uno dei quattro porti dati in concessione siano stati ultimati e che anche questo non è adibito ad essere un porto turistico.
Il primo dei quattro porti in questioni è quello dell’area di Spille a Kavajë. La società concessionaria ha già sottoscritto un contratto e ha portato a termine l’intero processo di ottenimento di licenze e permessi.
I lavori veri e proprio del porto sono iniziati e dovrebbero terminare alla fine del 2020. L’investimento totale dovrebbe essere di 20 milioni di euro e fa parte di un progetto integrato che prevede la costruzione di alcuni resort turistici.
Il secondo è il porto turistico di Durazzo, il quale accordo di concessione è stato firmato nel settembre del 2015. Secondo i dati del ministero dei trasporti, la società concessionaria è nella fase di ottenimento di licenze e permessi. Al termine di questo processo inizieranno i lavori.
Il porto turistico di Durazzo avrà un investimento totale di 15 milioni di dollari, che mira a costruire strutture aggiuntive oltre alla costruzione del porto.
Il terzo porto, quello di Shëngjin, ha siglato un accordo di concessione nel 2016 e dovrebbe – secondo il progetto – avere una capacità di ospitare circa 200 yacht per un investimento totale di 7 milioni di dollari. Nonostante siano passati già diversi anni dall’accordo di concessione, la società concessionaria è ancora nella fase di ottenimento di licenze e permessi.
L’ultimo porto della lista è il MBM (Multy Buoy Mooring) a Porto Romano che – sempre secondo i dati del ministero delle infrastrutture – ha portato a termine la fase d’ottenimento delle licenze, così come la prima fase dei lavori. Il porto sarà deputato ai trasporti internazionali.