Albanese è il protagonista della caccia agli assassini, condotta con lo yàtaghan, la tradizionale sciabola ricurva impugnata anche dall’eroe nazionale Kastriota Skanderbeg nel XV° secolo per respingere gli invasori ottomani. La trama, tratta dalla scheda di presentazione dell’editore, ci parla di Mark Barleti, ispettore dell’Interpol, deciso a tutti i costi a portare a compimento la vendetta contro chi gli ha ucciso moglie e figlio nell’attentato alla metropolitana di Mosca del ’99.
Giunto dall’Europa nella Grande Mela per scovare i responsabili, il poliziotto, con l’inatteso e determinante aiuto dell’affascinante Natalie, riesce a infiltrarsi prima nella mafia russa e poi nelle ancor più impenetrabili file del terrorismo islamico. Un thriller a tinte forti, sullo sfondo della New York ferita e agonizzante del dopo 11 settembre, dove l’antica spada scandisce la guerra personale di un moderno Conte di Montecristo assetato di rivalsa.
Che dire? Nella marea di noir e thriller in libreria, per lo più ben curati e gradevoli alla lettura, ma troppo spesso ripetitivi per trame e situazioni, la storia della sciabola ottomana proposta dallo scrittore albanese Anthony J. Latiffi avvince come poche altre.