Il regista si candida quest’anno al festival con un prezioso e suggestivo documentario sul filosofo Gianni Vattimo dove il giovane regista e l’anziano filosofo si accompagnano in un percorso di formazione e di amicizia attraverso il Montenegro.
Regista rivelazione al Biografilm Festival 2012, vincitore dell’Audience Award | Biografilm Italia 2011 per il suo Sono stato Dio in Bosnia. Vita di un mercenario, Erion Kadilli– si candida quest’anno al festival con un prezioso e suggestivo documento sul filosofo Gianni Vattimo dove il giovane regista e l’anziano filosofo si accompagnano in un percorso di formazione e di amicizia attraverso il Montenegro. La montagna di Nietzsche inizia con l’ultima lezione universitaria del teorico del Pensiero Debole e continua facendoci sbirciare dentro ad un “dopo”, che solo apparentemente può avere caratteristica di disimpegno intellettuale.Come sei arrivato al cinema, in che modo ti sei avvicinato ad esso per poi infine tra le varie diramazioni della rappresentazione video approdare proprio a quella documentaristica?
Io amo il cinema in prima istanza come semplice spettatore, così è iniziata la mia passione. Poi è arrivato il fare cinema e certamente la domanda sorta a quel punto era: quale cinema voglio e posso fare? Il documentario è il cinema più intellettuale, sincero, libero ed economico (digitale) che esista, quindi…
Parlaci della Montagna di Nietzsche. Perché questo titolo? Da cosa nasce l’idea?L’idea nasce dalle sottili ma numerose similitudini, esistenziali e non solo di pensiero, tra Nietzsche e Vattimo, anche nella loro vita personale e familiare. Ma tutto questo è detto e non detto, rimane legato alla sfera intima,”per tutti e per nessuno” direbbe Nietzsche. Così anche il titolo è un riferimento astratto, lontano, non diretto. L’ho girato in Montenegro, e la “montagna nera” fa pensare alla famosa “selva nera”… e qui parliamo di Heidegger naturalmente.Nel film non ci sono praticamente dialoghi. Come mai questa scelta quando puoi “far parlare” in una dimensione intima una delle menti più illustri del XX sec?
A parlare di Vattimo e del suo pensiero sono i suoi numerosi volumi…io lavoro con le immagini, e le immagini parlano meglio nel silenzio. Mi sembra naturale, da qui, la scelta di evitare “l’intervista” e trasmettere i contenuti direttamente dal video, dalle immagini…
Qual è il tuo rapporto con Vattimo? La sua influenza sulla tua crescita personale e/o professionale?
Posso ben dire che Gianni Vattimo da anni oramai è un mio amico…questo è per me motivo di vanto e debito di affetto nei confronti di un grande professore che quando può dedica tempo per passeggiate o cene in cui parliamo di filosofia o facciamo filosofia nonostante dall’altra parte ci sia un’ignorante come me.Ai tuoi documentari fanno sempre da sfondo, al di là della tematica sviluppata, i Balcani. Qual è il tuo rapporto con questi paesi? E con il tuo Paese?
Sì, è vero, anche senza volerlo coscientemente torno sempre in quei luoghi per i miei documentari. Sarà che a me l’Albania fa impazzire: oltre ad un patriottismo incondizionato c’è qualcosa di vagamente erotico in essa.
So che la tua tesi finale al corso di DAMS è un progetto che ti ha impegnato e ti sta tuttora impegnando moltissimo. Di cosa si tratta esattamente?
Sì, il mio lavoro di laurea è un collage di oltre 90 scene di film stranieri in cui compare l’Albania, montati in ordine cronologico dagli anni ‘40 ad oggi! Il tutto per 2 ore e mezza di filmato. Non voglio ancora anticipare nulla ma posso dire che in autunno grazie anche al supporto del Centro di Cultura Albanese di Torino, fondato da Benko Gjata, che da anni mi sponsorizza e supporta, ci sarà una serata speciale proprio in occasione del centenario dell’indipendenza dell’Albania e cento anni dopo la prima proiezione cinematografica albanese di Kole Idromeno a Scutari.In questi giorni La Montagna di Nietzsche è presente al Biografilm Festival 2012 da Bologna, dove Erion Kadilli per il secondo anno consecutivo è tra i registi in concorso. Inoltre verrà proiettato a Torino il 03 luglio presso lo Spazio Ferramenta nell’ambito della quinta edizione di Torinover ’12 curata da Elisa Lenhard e Francesca Solero che hanno selezionato il video per la rassegna 1 Year Tour che fino all’estate prossima girerà in vari festival ed eventi culturali per tutta Europa.