Sono centinaia gli studenti italiani che vanno in Albania per cercare di costruirsi un futuro. Night Tabloid di Rai 2 ha realizzato un servizio andato in onda nella puntata del 29 ottobre 2018
Forse verrà tolto il numero chiuso per la Facoltà di Medicina, ma nel frattempo tantissimi giovani italiani, che non hanno passato il test, vanno in Albania.
L’inviato di Night Tabloid è andato a Tirana a vedere cosa succede davanti all’Università il giorno del test di ingresso per Medicina: centinaia di ragazzi italiani accompagnati dai genitori sono lì in fila a tentare l’ingresso alla Facoltà di Tirana.
Spesso ci riescono e restano lì a studiare. Poi tornano in Italia con la loro laurea in Medicina che è regolarmente riconosciuta e cominciano a lavorare
Albania: l’alternativa oltre all’Adriatico per gli studenti italiani
Ecco l’alternativa per gli studenti di medicina, si chiama Nostra Signora del Buon Consiglio: un’università cattolica di diritto albanese che – in accordo con l’università di Roma Tor Vergata – rilascia una laurea valida anche in Italia.
Il giorno prima dell’ingresso in un bar di Tirana, ecco i consigli di alcuni studenti alle future matricole. La strada è questa, una retta da 8000 euro l’anno da pagare in un’unica soluzione per un posto a medicina.
“Noi abbiamo 50 posti che però estendiamo ogni anno, se il ministero dell’istruzione albanese ci dà l’autorizzazione.
Il concorso d’ammissione si fa esattamente come si fa in Italia, con gli stessi criteri e anche con gli stessi quiz. L’unica differenza è che non ci sono le domande di logica e quelle di cultura generale, per la normativa del governo albanese. Non spetta a noi decidere su questo.
Noi siamo un’università italiana di diritto albanese: le regole sono albanesi.” – afferma il preside della facoltà di Medicina e Chirurgia, Giovanni Arcudi.
Così sono sempre di più i ragazzi italiani che si affidano al diritto albanese pur di mettere il camice, ma a che prezzo?
“Noi siamo tutti medici e siamo costretti a questa nuova migrazione degli studi che è una vergogna per l’Italia. Mi viene da piangere a stare qui e vedere tutte queste situazioni qui.
Faccio parte di uno dei paesi più belli al mondo e devo venire ad elemosinare qui un posto per studiare. Un posto per studiare non è che sto chiedendo un posto di lavoro, ma un posto per studiare.
Mi sembra una cosa assurda; io do 80.000€ di tasse allo stato italiano all’anno, perché la mia famiglia non può scegliersi la facoltà?” – afferma un genitore.