Il PDK stravince in quattro dei cinque comuni che hanno rivotato domenica scorsa. Tuttavia, nei risultati preliminari complessivi perde un punto e mezzo. Il 23 ottobre si rivoterà in tutto il Comune di Mitrovica.
Ieri pomeriggio la Commissione Elettorale del Kosovo ha comunicato i risultati preliminari del rivoto di domenica 9 gennaio. Molto diverso il significato di roccaforte in Kosovo. Il PDK fa il pieno a Skënderaj e Drenas con oltre il 90% dei voti e nei due seggi elettorali di Lipjan e Malishevë con oltre l’85% dei voti. Invece a Deçan domina l’AAK. La partecipazione nei cinque comuni si è fermata a 48,9%. Skenderaj con il 61,60% e Drenas con il 58,68%, si sono comunque distinte per una partecipazione più alta rispetto alla media nazionale del 47,5% nella tornata del 12 dicembre scorso.
La CECK ha aggiornato i dati nella tabella complessiva dei risultati preliminari, aggiungendone anche quelli delle 760 urne riconteggiate nelle ultime tre settimane. Il PDK scende di un punto e mezzo ma rimane il primo partito con il 32% dei voti, seguito dal LDK che aumenta di un punto arrivando al 24,7%. Invece gli altri partiti aumentano di poco: VV si ferma al 12.6 %, AAK al 11.2 %, AKR al 7.3 %, LDD al 2.2 % e FER al 2.2 %.
I partiti politici, se pur in entità minore, hanno denunciato nuovamente brogli e irregolarità. Durante la giornata di domenica, il Movimento Vetëvendosje ha diffuso 10 comunicati in cui rapportava le irregolarità riscontrate. Tra le più comuni: il voto doppio e di gruppo, le pressioni sui osservatori del VV che non sarebbero stati permessi di entrare nei seggi oppure di segnare nel registro le loro osservazioni. Il VV alza il dito anche contro la Polizia di Stato che non avrebbe agito dopo i loro esposti e gli osservatori internazionali che “sembrano più ospiti che osservatori” perché si sarebbero fermati solo pochi minuti in ogni seggio elettorale. Da parte sua, il PDK denuncia che l’Ombudsman del Kosovo, Sami Kurteshi, avrebbe lobato nel seggio elettorale di Malisheve a favore del suo parente, candidato del VV. Anche il LDK ha denunciato pressioni sui suoi osservatori, invece l’AAK e AKR non hanno rapportato irregolarità.Un nuovo fenomeno si è verificato durante questa tornata in alcuni villaggi e seggi elettorali: l’interruzione dell’energia elettrica. La Corporazione Energetica del Kosovo ha fatto sapere che l’interruzione è dovuto ad azioni dolose. Di fatto, il VV ha denunciato che nei villaggi Irzniq e Gramaqel del Comune di Deçan, persone non identificate hanno attaccato catene nelle linee causando il black out. L’AAK si è indignata, accusando le autorità di aver orchestrato l’interruzione per danneggiare il processo in questi due villaggi, sue roccaforti. Anche LDK ha denunciato l’interruzione dell’energia elettrica in alcuni seggi e in una conferenza stampa ha comunicato che ricorrerà al Collegio Elettorale per i Ricorsi (PZAP) per richiedere la ripetizioni delle elezioni in questi seggi, perché in tutti i casi le votazioni sono andati avanti a lume di candela. Un fatto reso noto anche dalle due eurodeputate Ulrike Lunacek e Jutta Seinrisk, incaricate dal Parlamento europeo a seguire le elezioni del 9 gennaio.
Per le due eurodeputate e la delegazione della Commissione Europea in Kosovo che ha diffuso sul suo sito un comunicato stampa ieri, nonostante l’impegno di molti, alcune irregolarità hanno dimostrato una volontà politica insufficiente “nel condurre un processo genuino in linea con gli standard internazionali e le buone prassi elettorali”. Tuttavia, il voto del 9 gennaio si sarebbe svolto in un clima calmo, anche se alla Delegazione del CE sarebbero arrivati rapporti e segnalazioni su intimidazioni e brogli. Pertanto, Delegazione rimane in attesa dei report finali degli osservatori locali e internazionali per trarre le proprie conclusioni. Dall’altra parte, il Kosovo dovrebbe prendere tutti i provvedimenti necessari per migliorare il processo elettorale nel futuro e dovrebbe perseguire penalmente tutti coloro già identificati come responsabili dei brogli a partire da quelli delle elezioni amministrative del 2009.
Anche la Coalizione delle ong “Demokracia në veprim” che ha seguito le elezioni con 500 osservatori, ha comunicato ieri una lista composta da 12 tipi di irregolarità. Per il DNV, il processo del rivoto è stato caratterizzato da pressioni e irregolarità della stessa misura di quelle verificate il 12 dicembre scorso. Sono stati evidenziati 68 casi di voto doppio, 227 casi in cui l’elettore è stata assistita da un’altra persona, 2344 casi di voto familiare. In altri casi, i membri delle commissioni stessi hanno compilato le schede inserendole nelle urne, oppure il numero delle firme sul registro non corrispondeva con quelle delle schede inserite nelle urne. Inoltre, è stata interrotta l’energia elettrica in 7 seggi elettorali e in altri è stata verificata la presenza di persone non autorizzate.
Tuttavia, al PZAP sono stati presentati solo 61 ricorsi e sia la Polizia di Stato che la CECK hanno definito il processo tranquillo, senza incidenti e irregolarità gravi. Inoltre, ieri la CECK ha reso noto la sua decisione su Mitrovica: si rivoterà il 23 gennaio prossimo in tutto il Comune dopo la delibera della Corte di Cassazione che sanciva la ripetizione in 24 dei suoi 29 seggi elettorali.