Inseguito alle accuse di traffico di organi in Kosovo fatte da Carla Del Ponte, nel suo libro “La caccia: Io e i criminali di guerra” nel 2008, la Commissione degli Affari Legali e dei Diritti Umani nell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa nominò il politico di origine svizzera, Dick Marty, come suo incaricato per avviare una inchiesta.
La bozza del rapporto fatta da Marty intitolata “Trattamento inumano di persone e traffico illecito di organi umani in Kosovo” che é stata approvata dal Commissione il 16 dicembre 2010, sarà discussa dall’Assemblea del Parlamento a Strasburgo il 25 Gennaio 2011. Leggendo il documento di 27 pagine realizzato da Marty, ci si domandase l’autore e i suoi sostenitori abbiano vissuto come eremiti negli ultimi vent’anni. Il suo rapporto é fondamentalmente un catalogo di infiniti speculazioni e insulti.
La principale preoccupazione di Marty non sono necessariamente le accuse di traffico di organi umani o l’assenza di una società veramente civile in Kosovo. Il suo rapporto é una parte dell’insieme dei sforzi concertati di alcuni amatori europei della Serbia, nel accelerare la riabilitazione di questa senza dargli prima la possibilità di sperimentare un profondo esame di coscienza come i tedeschi o i giapponesi, di modo da confrontare il suo passato e redimerlo. Marty sembracredere che con Milosevic morto, Serbia é salva. La scomparsa di Milosevic non ha marcato la fine della politica fascista in Serbia. Marty insieme a quelli che sostengono e finanziano la sua spedizione del suo genere pettegolezzo commerciante nei Balcani, non fanno nessun favore a lungo termine alla Serbiadicendo loro che nelle numerose guerre che hanno provocato negli anni 1990 alla fine sono state quantificate quanto le loro vittime.
Al fine di esonerare le vittime serbe, seguendo l’esempio sbagliato del suo PEER come cittadino svizzero, e di Carla del Ponte, Marty é alla caccia di malefattori albanesi. Essendo l’unica nazione non-slava che non ha sofferto in seguito alle guerre balcaniche degli anni 1990, Del Ponte e Marty credono che é più semplice e conveniente colpevolizzare gli albanesi.
Marty, a quanto pare non é favorevole che il popolo albanese, il quale é stato per tradizione ignorato dal potere mondiale, abbia trovato ora un forte alleato negli USA, Gran Bretagna e quasi tutta l’Europa occidentale,e che il processo d’integrazione di Albania e del Kosovo é ormai una realtà.
Marty ha ragione a mettere in discussione la questione delle accuse di mal trattamento dei prigionieri di guerra; quando ha correttamente documentato, tutti quelli che hanno commesso crimini, dovrebbero essere indagati e puniti in merito alle leggi internazionali. Comunque, Marty sembra non sapere proprio la triste verità sul fatto che la guerra non é esattamente un passeggiata al parco. Sfortunatamente, ogni guerra ha i suoi incidenti infelici, e quello che alcuni come Marty predicano sui diritti umani da una scrivania confortevole in Svizzera o stesso io all’Inghilterra con le sue terre verdi, non ha nessuna rilevanza davanti ai sopravissuti di guerra che hanno visto le donne violentate, i loro cari uccisi e la gente espulsa dalle loro case perché il loro unico crimineé di essere nati albanesi.
L’obiettivo principale di Marty é quello di mettere in discussione (denigrare) la lotta di liberazione degli albanesi kosovari dall’occupazione serba. Questo spiega, perché nonostante avvocato di professione, Marty non prende nessun prigioniero. Lui ignora per scelta il fatto che gli albanesi non hanno scelto di lottare; la resistenza armata é stata la loro ultima opzione quando ormai era ovvio che la resistenza ventennale alla Gandhi non sarebbe mai stato un input per la coscienza dei coloniali serbi.
Apparentemente, Marty ha un forte disprezzo per gli agricoltori che hanno resistito alla tirannia, da come risulta dalle sue osservazioni fatte sullo statuto di contadino di Adem Jashari, che é stato ucciso dalle truppe serbe, insieme alla sua famiglia, a marzo del 1998. La fobia di Marty riguardo il “rustico” é sconcertante considerando la contribuzione resa dal contadino William Tell alla realizzazione della Confederazione svizzera nel XIV-simo secolo. La bassa considerazione di Marty per Adem Jashari, William Tell del Kosovo, é collegata al fatto che é stato uno dei fondatori dell’Esercito di liberazione del Kosovo nel 1996. Marty é deciso nel presentare l’esercito albanese del Kosovo sin dall’inizio come un movimento terrorista inspirato e organizzato da bande criminali. Questo spiega perché non fa nessuna precisazione sul fatto che KLA e altre unità militari della liberazione del Kosovo sono state validate dagli alleati della NATO nella campagna dei bombardamenti nel 1999.
Accusando, alcuni politici, inclusi alcuni ex membri del KLA che sono rientrati a far parte del mondo politico all’inizio della guerra nel 1999, i quali sono corrotti Marty non dice agli albanesi niente che già non sappiano. Essere corrotto dal punto di vista politico, finanziario oppure morale nel governare nei Balcani e, uccidere le persone con l’obiettivo di estrarre e vendere i loro reni sono due cose completamente diverse. Se Marty riesce a provare le sue affermazioni, quei mostri che sono stato accusati dovranno essere ritenuti responsabili e pagarne le conseguenze. Anche se potrà portare le prove necessarie, Marty si é esposto ad accuse diffamatorie da parte di entrambi sia l’Albania che il Kosovo, in quanto il suo rapporto sembra di colpire l’intero popolo albanese. L’unica colpa che Marty può imporre agli “criminali” albanesi del Kosovo.. é che per secoli hanno sognato la libertà e la dignità, per le quali hanno deciso alla fine, di prendere il controllo del loro destino negli anni 1990. L’attitudine ostile di Marty nei confronti degli albanesi esemplifica la vecchia mentalità coloniale dell’Europa che vuole vedere qualsiasiovimento di liberazione un’ atto terrorista perché risulta in una realtà geopolitica nuova, che indebolisce gli interessi economici e strategici dei grandi poteri.
Abbastanza interessante, l’inchiesta irregolare svolta da Marty non va oltre all’aeroporto di Tirana, Rinas. Marty farebbe un grande servizio alla giustizia e ai diritti umani se la sua investigazione andrebbe oltre Albania e Kosovo. Se veramente l’estrazione di reni dai cadaveri fosse realizzata durante la guerra nei Balcani negli anni 1990 uno potrebbe credere che fuori dai Balcani fossero dei recipienti giganteschi utilizzati a completare questo cambio commerciale criminale.
A quanto risulta il rapporto di Marty rappresenta una tirata di accuse contro il popolo albanese e un tentativo di causare frizioni tra gli albanesi in Kosovo e tra i due paesi vicini, Albania e Kosovo. La pubblicazione del rapporto soltanto due giorni prima dei risultati delle elezioni generali in Kosovo dimostrano l’intento di indebolire il processo democratico di questo paese, di sabotare il riconoscimento internazionale del Kosovo e lanciare chiodi sulla via della riconciliazione.
L’indipendenza del Kosovo é giustificabile su vari basi inclusa la sua travolgente omogeneità e solidarietà etnica. Insieme a tutte le minoritá del Kosovo, prima della guerra degli anni 1990 non hanno mai raggiunto il 10% della popolazione totale del paese. Facendo questa considerazione, Kosovo si trova appena sotto il livello delle società monoetniche dell’Europa come per esempio Polonia o Norvegia, e prima della Slovachia, per non menzionare le repubbliche Jugoslave, oggi stati indipendenti, come la Slovenia, Montenegro o Macedonia. Secoli fa, Portogallo é stato uno dei primi esempi di paese che ha ottenuto la sua libertà per motivi etnici fra tanti altri. In quanto nuovo paese, Kosovo ha bisogno di tutto l’aiuto che le comunità internazionali possono offrirgliper convincere le sue minoritá etniche che hanno un futuro insieme. Il rapporto di Marty causerà angoscia non necessaria tra i gruppi etnici in Kosovo, sopratutto fra i serbi i quali come hanno dimostrato a lungo gli avvenimenti storici, sono facilmente influenzabili dai guerrafondai per motivi religiosi e politici a Belgrado.
Piuttosto che approvare rapidamente Marty irregolare, speculativo, e la sua relazione sensazionalista, il Consiglio d’Europa commissione giuridica deve r
endersi conto che l’indipendenza del Kosovo è irreversibile. Gli albanesi non sono delle ‘pecore nere’ che un senatore svizzero può tenere fuori dall’Europa. L’Europa ha sempre sofferto di un arco di memoria a breve termine. Si potrebbe sperare che, come il suo più recente Stato, Kosovo segnerà la fine della amnesia europea. Per non dimenticare.
Pubblicato in inglese su Albania News il 4 gennaio 2011. Titolo originale “UK academic response on Kosova ORGAN TRAFFICKING” .Tradotto per AlbaniaNews da Adriana Maria Sincu.