Nonostante siano passati più di 20 anni dall’inizio della transizione di massa dalle periferie verso la città e dalla conseguenti costruzioni senza limiti, questa tendenza è ancora presente in Albania con i ritmi più alti d’Europa.
I dati pubblicati dall’Istituto di Statistica Albanese (Instat) riguardo l’anno 2016, evidenziano che il 74,3% degli investimenti totali effettuati all’interno del paese avevano come destinatario il settore dell’edilizia. Valore solo di poco inferierore al 79,7% del 1996, anno in cui si registrò il boom nell’industria edilizia.
Per il 2016 l’indice degli investimenti è composto – come detto – per il 74,3% dall’edilizia, per il 18,3% dall’attrezzatura e strumenti vari, per il 4,7% dal settore del trasporto, mentre solo per il 0,13% da programmi per computer e sistemi di database, un settore in cui si sta orientando tutto il mondo.
Paragonando i dati con quelli del 2015, si è registrato un lieve calo negli investimenti del settore edile (1,1%). Negli altri settori, invece, i valori sono più o meno simili con qualche lieve modifica o in postivo o in negativo.
L’edilizia nel paese, i boom dei permessi di costruzione
Secondo i dati dell’Instat, nel 2017 sono stati rilasciati 819 permessi di costruzione nell’intero paese, con un aumento del 88,3% (ovvero 384 permessi) rispetto al 2016. Ovviamente, la più grande concentrazione di permessi rilasciati è avvenuta a Tirana, con 231 permessi, con un aumento del 118% rispetto al 2016.
Gli esperti sostengono che nel breve periodo gli investimenti nel settore dell’edilizia possono influenzare in positivo la crescita del flusso dell’economia e l’apertura di nuovi posti di lavoro; a lungo termine, tuttavia, essi affermano che tutto ciò non darà alcun valore aggiunto all’economia del paese, lasciando così invariata la crescita della produttività.
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L’Albania, infatti, continua ad essere uno dei paesi con il reddito pro capite più basso nell’area dei Balcani occidentali ed in Europa.
E non è un caso che la media europea degli investimenti sia ben diversa da quella albanese. I dati Eurostat mostrano come ‘solo’ il 48% venga utilizzato per il settore dell’edilizia, mentre il resto viene utilizzato per investimenti in tecnologie ed attrezzature, che aumentano la produttività e la competitività di un paese.