In Albania, alle fine dello scorso anno, erano 1.2 milioni le persone che avevano un’occupazione di cui il 56,8% di sesso maschile e il restante 43,2% di sesso femminile, stando agli ultimi dati pubblicati dall’Istituto di Statistica Albanese (Instat).
Secondo l’analisi di quest’ultimo elaborati dalla rivista economica albanese Monitor , risulta che il 44,1% di coloro che hanno un’occupazione vengono retribuiti, il 35,8% è lavoratore autonomo (datore di lavoro o lavoratore autonomo senza altri dipendenti) mentre il restante 20,1% sono dipendenti non retribuiti facenti parte di attività imprenditoriali di famiglia.
Lavoratori: il 30% percepisce il salario minimo
Instat riporta che il 29,6% dei lavoratori percepisce il salario minimo stabilito dallo stato, di circa 192 euro (24.000 leke). In totale, secondo l’elaborazione della rivista economica albanese albanese Monitor, su circa 527.000 lavoratori, circa 156.000 percepiscono il salario minimo. Mentre i non retribuiti, perché facenti parte di attività imprenditoriali di famiglia, sono circa 240.000.
Sempre i dati Instat, inoltre, evidenziamo come per il 2017 lo stipendio lordo mensile di un cittadino albanese ammontava a circa 392 euro (48.967 leke). Valore che in relazione al 2016 ha registrato un incremento del 2,7%.
Approfondimenti
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Il paradosso del salario medio
Il salario lordo medio era di 371 euro (47.000 leke) mensili nel 2014; valore che è sceso nel 2016 raggiungendo i 363 euro (46.000 leke) per poi salire nuovamente lo scorso anno e raggiungere la cifra di 392 euro (49.000 leke) lordi mensili. In questo periodo quadriennale il salario lordo medio ha registrato una crescita del 2,7%.
Tuttavia, in termini reali e quindi considerando l’inflazione, i dipendenti stipendiati di oggi sono più poveri rispetto a quelli del 2014 poichè i prezzi di consumo sono aumentati del 5,2% mentre i salari, come detto, solo del 2,7%. Durante il 2016 – anno che ha registrato un calo nel valore medio lordo mensile del salario – l’unico settore che ha registrato una crescita è stato quello pubblico.
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Disoccupazione
Sono circa 190.000 i cittadini albanesi disoccupati, il 61% dei quali di sesso maschile. L’occupazione, in relazione al 2016, è aumentata del 3,3% mentre la scala ufficiale della disoccupazione è scesa dell’1,5%.
Nello specifico, nella fascia di età che va dai 15 ai 64 anni, il 57,4% ha un’occupazione, il 9,4% è disoccupato e il restante 33,2% è economicamente non attivo, ovvero fuori dalla forza-lavoro. La percentuale, come detto, è leggermente a sfavore – per quanto riguarda la disoccupazione – al sesso maschile: nella fascia di età sopraindicata, infatti, l’11,5% di sesso maschile risulta disoccupato, valore superiore al 7,4% di sesso femminile.
Parlando di professioni, nel 2017 l’agricoltura e la pesca comprendevano circa il 48,4% dei lavoratori totali. Seguono i dipendenti e gli impiegati nei settori di vendite e servizi, i quali costituiscono circa il 18,6% dei dipendenti totali.