Il numero delle attività imprenditoriali in Albania ha registrato lo scorso anno la crescita più bassa dell’ultimo decennio, mentre di pari passo al fianco delle nuove imprese chiudevano tantissime altre già esistenti.
L’Istituto di Statistica Albanese (Instat) riporta che per l’anno scorso il numero delle imprese che si sono immessi nell’economia albanese sono aumentati solo di 1.1 in termini di valore percentuale, circa cinque volte meno rispetto al valore registrato l’anno precedente ancora.
La causa – come si evince dai dati – è principalmente correlata alla chiusura di tantissime attività imprenditoriali nel corso del 2017: infatti, se da una parte l’economia ha dato il benvenuto a circa 25.000 nuove imprese, dall’altra, nello stesso periodo, circa 23.000 hanno registrato passivi o hanno chiuso del tutto le proprie attività.
La maggior parte di queste aziende sono per lo più piccole imprese, le quali hanno affrontato e continuano ad affrontare difficoltà finanziarie e l’impossibilità di estinguere i loro obblighi finanziari e, per questo motivo, decidono di abbandonare completamente i mercati chiudendo i battenti oppure passando allo status passivo.
Tali imprese, che si occupano prevalentemente di commercio al dettaglio, oltre al drastico delle vendite derivante dalla soppressione dei consumi nell’economia, hanno dovuto affrontare negli ultimi anni una notevole concorrenza causata dalle grandi catene di centri commerciali e di supermercati.
La situazione peggiorerà nel 2018
La tendenza negativa delle piccole imprese è continuata anche in questi primi mesi del 2018, in particolar modo non appena il governo ha attuato ufficialmente – ad inizio Aprile – la tassa per le piccole imprese, incluse attualmente anche loro nel pagamento dell’IVA (TVSH). Fino a prima, infatti, esclusivamente le aziende che fatturavano più di 8 milioni di leke all’anno erano incluse, mentre ora sono incluse tutte quelle che fatturano almeno da 2 milioni di leke all’anno in su.
Secondo i dati inerenti alle tasse, da Gennaio fino a Maggio sono state circa 6.000 le attività imprenditoriali che sono passate ad uno status di passivo, un ritmo di circa 40 attività al giorno.