“FDI Intelligence” del Financial Times ha pubblicato la classifica per il biennio 2018-2019 sull’efficienza dei costi nelle piccole città europee.
Ovvero, le città e le regioni europee che attraggono maggiormente gli investitori stranieri, come evidenziato nell’introduzione della relazione:
“La classifica ‘Città e regioni europee del futuro 2018-2019’ si pone come obiettivo la ricerca di città e regioni europee in ottica investimenti, comprendendo anche le città che non appartengono all’Unione Europea”
La capitale della Macedonia, Skopje, si è classificata prima in Europa per il quarto anno consecutivo. Sempre la Macedonia è in testa anche nella classifica delle migliori micro-città europee in termini di efficienza di costi, con le città di Stip e Prilep. Seguite poi da molte micro-città di Bosnia e Serbia.
Assenti, invece, ancora una volta la capitale dell’Albania Tirana e le altre regioni del paese.
L’indicatore di efficienza prende in considerazione elementi come i salari medi, prezzi del petrolio, costo dei permessi di costruzione, prezzi degli alberghi a quattro e cinque stelle, costo della connessione energetica, l’IVA e le entrate fiscali e misura del potere d’acquisto.
L’Albania pur essendo competitiva nei vari costi, non risulta competitiva nel prezzo del petrolio che sono i più alti nei Balcani. Inoltre, l’Albania ha anche il più alto tasso di IVA e di quote fiscali (rispettivamente 20% e 10%) insieme alla Serbia.
Le città leader in Europa
Nelle grandi città europee domina Londra, primato che detiene da ormai dieci anni. La capitale del Regno Unito negli ultimi cinque anni ha accolto ben 1880 investitori stranieri (compresi Amazon e Facebook), più progetti di quanto ne abbiano messi insieme Dublino e Parigi, rispettivamente seconda e terza in classifica.
La capitale dell’Irlanda detiene, però, l’imposta di quote fiscali più bassa, con il 12,5%: cifra che le permette di precedere in classifica altre grandi città europee come la suddetta Parigi, Amsterdam, Monaco, Mosca, Francoforte, Zurigo e Helsinki.