In Albania circa il 37% dei dipendenti lavora in modo informale. La Banca Mondiale – in collaborazione con l’istituto di Vienna – nel rapporto del 2019 riguardante i trend di occupazione nei Balcani occidentali, ha messo in evidenza che il numero di lavoratori informali negli ultimi anni è aumentato, soprattutto in Albania e in Macedonia del Nord.
I dati
Nel periodo che va dal secondo trimestre del 2017 e il secondo trimestre del 2018, il numero dei lavoratori informali ha fatto registrare una crescita di 10.600 persone in Albania e 12.800 persone in Macedonia del Nord; mentre, d’altra parte, questo indicatore ha fatto registrare una grande decrescita in Serbia (-30.000 persone).
Ciò nonostante, il rapporto tra lavoratori informali e numero di lavoratori totali è rimasto invariato anche in Albania e in Macedonia del Nord, a causa della crescita maggiore fatta registrare dal numero nuove occupazioni totali.
Riguardo quest’ultimo indicatore, un trend particolarmente positivo ha caratterizzato l’Albania dal 2015 (quando iniziò la campagna contro l’informalità nel paese): allora l’informalità rappresentava il 50% dell’occupazione totale, mentre nel secondo trimestre del 2018 è scesa al 37%.
Tuttavia, il Paese delle Aquile continua ad avere uno tra i livelli più alti di informalità nei Balcani. In Albania, una persona su tre lavora in nero, e questo trend è guidato da coloro che lavorano in modo autonomo (circa il 50% del totale).
Le conseguenze del lavoro informale
Il lavoro informale avrà pesanti conseguenze in futuro per le persone in questione. Una relazione parziale dell’istituto di previdenza sociale ha evidenziato, infatti, che queste persone riceveranno una pensione minima o alcuna.
Questa possibilità comprende principalmente il settore agricolo, dove spesso il lavoro informale non è una scelta volontaria ma mancanza della produttività nel settore. Nella maggior parte dei casi, il lavoro agricolo delle famiglie continua a non essere dichiarato, lasciando in questo modo i lavoratori di questo settore nel grande rischio di finire nella povertà.