Quando le scarpe da gioco di un calciatore diventano uno dei punti più importanti di discussione pre-partita, sembrerebbe che gli spunti d’interesse della vigilia di una partita siano davvero scarsi: ma non è questo il caso.
Questa sera – con calcio d’inizio alle 20:00 – l’esterno offensivo della Svizzera, Xherdan Shaqiri, scenderà in campo con delle scarpette – pubblicate su Instagram qualche settimana fa – che sul tallone destro avranno raffigurata la bandiera del Kosovo nella partita contro la Serbia.
La reazione dei media di quest’ultima non si è fatta attendere, con titoli come ‘indignazione’ e ‘provocazione’ che hanno contribuito ad alzare la tensione sul match in programma stasera, che già di per sè vale una grande fetta per la qualificazione agli ottavi di finale per entrambe le squadre.
Dal primo minuto dovrebbero partire anche Granit Xhaka e Valon Behrami, anche loro come Shaqiri di origini kosovare.
Tutte le loro famiglie hanno lasciato il loro paese natale tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, poiché devastato dalla guerra tra l’esercito locale e quello dell’attuale Serbia. Attualmente, la Svizzera conta più di 200.000 kosovari ed è proprio per questo che stasera, dal Kosovo, avranno sicuramente il tifo di qualche persona in più.
Così come è successo domenica, quando il pareggio di Zuber contro il Brasile ha scatenato la gioia dei tifosi kosovari nelle principali città come Prishtina e Gjakova.
Gioia ed esultanze che saranno sicuramente maggiori nel caso Behrami, Xhaka e Shaqiri giocassero ruoli decisivi in un’eventuale vittoria stasera contro la Serbia. Un sentimento forte quello tra i kosovari e Behrami, Xhaka e Shaqiri, nonostante questi giochino per la Svizzera; non per loro volontà, poiché tutti e tre dichiararono che avrebbero fatto il possibile per giocare con il Kosovo, una volta che questo fu riconosciuto ufficialmente dalla UEFA nel 2016. Ma la Fifa fu categorica, e non permise ai giocatori di effettuare questo ‘trasferimento’.
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