La Banca Nazionale Austriaca ha pubblicato negli ultimi giorni i risultati di un sondaggio condotto alle fine del 2017 nei paesi CESEE (Central, Eastern and Southeastern Europe) dai quali è emerso che l’8,3% delle persone in età lavorativa (25-64 anni) vorrebbe emigrare entro un anno.
Questa tendenza è più enfatizzata in paesi come Macedonia del Nord (17,8%), Albania (11,8%) e Serbia (10,4%); d’altra parte, invece, i paesi in cui è meno enfatizzata sono Repubblica Ceca (1,9%) e Polonia (4,3%). Caratteristica che accomuna tutti i paesi è che la principale spinta migratoria arrivi dai giovani.
L’emigrazione è molto diffusa, infatti, soprattutto nei giovani di sesso maschile. La disoccupazione è la causa principale, ma – oltre ai fattori economici – si stanno sviluppando altre cause di emigrazione.
Le cause dell’emigrazione
Vivere in un paese o in una regione economicamente depressa o in via di sviluppo e caratterizzata da un basso livello di attività economica, alta disoccupazione e redditi bassi, è sempre lo stimolo principale per chi desidera emigrare.
Oltre a questo, soprattutto nei Balcani, la mancanza di fiducia nelle istituzioni nazionali hanno fatto sì che sempre più cittadini della regione decidessero di emigrare. Tuttavia, negli ultimi anni, si è ampliata l’emigrazione per motivi non economici.
I risultati, infatti, mostrano che tra il 2010 e il 2015 – parallelamente all’aumento del trend migratorio – hanno preso piede fattori non economici che svolgono un ruolo importante nella decisione di emigrare, come ad esempio la qualità di vita di un paese.
Il nuovo trend migratorio è guidato da motivazioni di istruzione scolastica per i figli o, più in generale, dalla ricerca di una migliore qualità di vita in termini di servizi e ambiente.
Albania, 4 giovani su 5 vogliono lasciare il paese
Il sondaggio ha confermato in grandi linee ciò che era emerso dal sondaggio condotto lo scorso anno dalla società america ‘Gallup ‘, ovvero che 4 giovani su 5 vogliono lasciare il paese.
La causa principale di questa nuova tendenza migratoria è la grande disoccupazione percepita. Oltre a questo, i giovani si lamentano della mancanza di un futuro migliore nel paese, con difficoltà che iniziano a sorgere fin dal loro percorso scolastico-universitario.
Come se non bastasse, inoltre, molti sondaggi evidenziano come i giovani vengano utilizzati solo come sfondo politico e che non hanno alcuna partecipazione effettiva nei processi decisionali politici e non trovano sostegno da essi.