Ogni anno a Tirana perdono la vita 3300 persone. Questo ha fatto sì che i due cimiteri più grandi – quello di Sharre e quello di Tufine – si ampliassero.
Il municipio di Tirana, infatti, ha finalmente costruito tombe murali dove poter inserire le tombe: le prime salme che sono state inserite lì sono quelle dei soldati italiani che hanno perso la vita durante la guerra; si continueranno ad inserire tutte le lapidi vecchie e abbandonate, mentre alto è l’interesse degli emigrati.
Le nuove tombe murali
Durante le ultime due settimane, nel cimitero di Sharre nella capitale, 75 salme di cittadini italiani sono state spostate dal sottosuolo all’interno di queste nuove tombe murali.
La procedura di riesumazione è iniziata ai sensi della legge 9220 dell’anno 2004, secondo la quale i corpi che hanno quindici o più anni in una tomba possono essere riesumati.
“In un anno nel comune di Tirana perdono la vita circa 3.300 persone, con una media di nove persone decedute al giorno. C’è assolutamente terra, ma non possiamo scalare all’infinito montagne e colline.” – ha affermato Raimonda Shino, direttrice dell’agenzia dei servizi funebri di Tirana.
La nuova area murale del cimitero dispone in totale di 438 posti, ed è stato costruito secondo le pratiche dei paesi occidentali sviluppati. All’agenzia funebre hanno espresso il loro interesse principalmente gli emigrati, come collocamento in futuro per i loro antenati.
Al più presto, inoltre, verrà messa in funzione anche l’area murale del cimitero di Tufina, con circa 700 posti in totale. Il municipio di Tirana è consapevole della mentalità e del codice morale e religioso che esiste nel paese, per questo il processo di riesumazione è iniziato con le tombe vecchie e abbandonate.
“Molto ben organizzato. Io vivo a Nizza, in Francia, e non vedo nessuno cambiamento tra le due aree murali dei paesi. Io sceglierei l’area per i miei genitori.” – ha affermato un cittadino.