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Edi Rama è un figlio di…

di Indrit Aliu
05 Agosto 2012
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Edi Rama

Edi Rama

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Questa, l’unica frase da dire per riuscire a criticare il governo Berisha.-Ma chi dice il contrario? Guarda zio Kole che io sono d’accordo con te! Anche io penso che la dittatura di Hoxha sia stata un periodo di soprusi sulla popolazione, per non parlare poi di quella marcia e schifosa classe politica che se ne stava a difendere i suoi privilegi all’interno dei muri del Bllok (quartiere lussuoso della dirigenza del paese), mentre la popolazione moriva di fame.

– Se sei d’accordo con me allora smettila di dire ciò che dicevi prima, non puoi essere d’accordo con me e poi anche in disaccordo con me. Scegli!

Zio Kole, un uomo sulla sessantina che chiamo “zio” come vuole l’usanza delle mie parti verso le persone più anziane, è un vicino di casa molto rispettato nel quartiere. Una di quelle persone affabili che riescono a parlare con chiunque nonostante la differenza d’età.

-Indrit, figlio, tu non capisci. Noi abbiamo patito tanto, tu non puoi ricordare perché eri piccolo.

-Si zio, ma non ero poi così piccolo, ero alle medie all’epoca dei fatti e molte cose me le ricordo, ma parlando di quello che dicevo prima..

-No ma se dici cosi è perché non sai nulla. Prendi me, lo sai per caso quanto ho patito io?

-Ma certo che lo so zio Kole, me l’hai raccontato tu e anche i miei genitori, ma non vedo cosa c’entri..

-Ecco, vedi ancora non capisci.

Zio Kole è un ex perseguitato politico, non perché abbia mai manifestato il suo dissenso verso il regime dell’epoca, anzi, lui era un privilegiato, all’epoca dei fatti era vicedirettore di un’importante azienda locale, ma suo fratello più piccolo, un bel giorno alla fine del 1978, decise che l’Albania gli stava stretta e con un paio d’amici passò dall’altra parte dell’Adriatico con un’imbarcazione da fare invidia alle attuali carrette del mare.

-Zio Kole, ascoltami un attimo senza interrompermi ti prego. Io lo so che tu e la tua famiglia avete sofferto moltissimo, so che hai perso il lavoro, che hanno licenziato tua moglie che all’epoca faceva l’insegnante, che hanno tolto tuo padre dalla casa dove ha sempre vissuto, e che i tuoi figli sono cresciuti in pessime condizioni di vita, ma oltre a questo passato odioso, parliamo delle condizioni attuali..

– Ecco vedi, non capisci – m’interruppe di nuovo per l’ennesima volta – tu non sai cosa vuol dire essere deportato con tutta la famiglia in un “campo di rieducazione”, avere fame e non riuscire a sfamare come si deve nemmeno i propri figli, perciò adesso apri le orecchie, se non fosse arrivata questa democrazia io probabilmente sarei morto li, e con i miei figli che patirebbero ancora la fame.

– Ma, zio Kole, come fai a chiamare democrazia questa, non vedi che le scuole sono sempre più fatiscenti con gli studenti che devono provvedere da sé ai vetri rotti delle classi, non vedi che l’ospedale pubblico riceve ogni mese fondi o attrezzature le quali una settimana dopo finiscono nelle cliniche private, non vedi l’accaparrarsi di terreni pubblici sulla costa dove la famiglia del “Sultano” costruisce resort e villaggi turistici con i nostri soldi? ma tutto questo, tu, non lo vedi?

– Eh, ti hanno portato dalla loro parte, si vede!

-Come?

– Ormai sei loro, sei di Edi Rama e dei Socialisti, e sei tu a non capire che è grazie a queste persone che tu insulti che hai potuto studiare all’estero e che puoi entrare e uscire dall’Albania quando vuoi. Ma ormai sei uno di loro.

– Ma che dici zio Kole, io sarei di Edi Rama?

– Certo, perché se no non parleresti cosi male di Berisha.

– Va bene zio Kole, Edi Rama è un figlio di *****, un approfittatore, uno che ha cementificato Tirana vendendo licenze di costruzione al migliore offerente, uno che da sindaco mise amici e parenti a controllare i vari uffici della sua amministrazione. Ma adesso, possiamo parlare sul serio di quel ladro di Berisha?

Zio Kole è solo un caso un po’ estremizzato, è una di quelle persone che qualsiasi cosa si dica non cambierà mai idea, almeno non sul punto di vista della politica interna albanese, ma la differenza tra al di qua e al di là dell’Adriatico è veramente poca, cosi come in Italia sei demagogo se critichi il PD o Comunista se critichi il PDL in Albania sei un nostalgico hoxhista se critichi il “sultano” oppure un ignorante ottuso se critichi lo “spilungone”.

Personalmente, come buona parte della popolazione albanese escluso zio Kole, credo che entrambe le fazioni siano composte da ladri che mirano al potere solo per il denaro. Infatti, chi abbia avuto la fortuna (o la sfortuna, dipende dalla considerazione personale) di ammirare gli slogan elettorali dei due partiti si sarà reso conto che l’unica cosa a cambiare è solo il simbolo del partito.

Argomenti: BllokuComunismo in AlbaniaEdi RamaPolitica AlbaneseSali Berisha
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