Il 1° Giugno in Albania è sempre stato caratterizzato da varie iniziative per celebrare i bambini: feste, recite teatrali nelle scuole materne, gite nello zoo, nel giardino botanico, nel Lago Artificiale di Tirana ecc …
Il 1° Giugno il mondo celebra la Giornata Internazionale del Bambino, istituita nel 1925 durante la “Conferenza Mondiale sul Benessere dei Bambini” di Ginevra (Svizzera) per puntare la luce dei riflettori sulle tante violenze che l’infanzia subisce, e che si proponeva di sollecitare il mondo adulto – la famiglia, la scuola, la società e le Istituzioni – ad un preciso impegno nel tutelare i bambini da ogni sopruso e di dare loro la possibilità di preparare con serenità il loro domani.
La Giornata Internazionale del Bambino vuole infatti contribuire alla costruzione di una società globale culturalmente attenta al bambino, rispettosa della sua dignità e dei suoi diritti.
Celebrata per la prima volta nel 1950, la ricorrenza offre dunque un’occasione per ricordare le migliaia di bambini che, ancora oggi, sono soggetti a maltrattamenti o non hanno accesso a cibo, acqua ed istruzione.
Il Primo Giugno celebrato anche in Albania
Lasciati guidare dal bambino che sei stato. (Josè Saramago)
Quindi, il Primo Giugno, anche in Albania coincide con la Festa dei Bambini. Durante tutto il periodo dittatoriale questa ricorrenza è stata celebrata regolarmente, anche perché in linea con le analoghe celebrazioni in tutti i paesi dell’asse comunista dei tempi che correvano.
Questo che ho scorto su web, è un vecchio manifesto, o meglio una copertina di rivista che rappresenta per l’appunto il 1° Giugno.
E viene raffigurato da una bimba che sventola due bandierine contemporaneamente: una albanese ed una cinese!
“L’amicizia eterna sino-albanese”, veniva definita ai tempi.
L’alleanza tra Tirana e Pechino fu ampiamente pubblicizzata da parte dei due rispettivi Paesi. L’Albania aveva trovato in Mao l’alleato ideale e per la Cina risultò estremamente facile accontentare le richieste economiche del piccolo alleato balcanico.
È stato così fino al 1978, anno della rottura ufficiale delle relazioni da parte dell’Albania con la Cina…
La maggior parte degli ex-paesi comunisti, come la Cina e l’Est Europa, celebrano questa giornata il 1° Giugno.
Dell’ infanzia in Albania, la nostra generazione ormai riporta dolci ricordi, nonostante il contesto della vita sotto dittatura fosse particolarmente difficile. Ma la nostra infanzia, alla fine, caratterizzata da giochi all’aperto e genuinità, da affetti delle persone care ed attenzioni per la nostra formazione, educazione ed istruzione in generale, ha reso possibile che di quella infanzia, noi albanesi, obiettivamente parlando, portassimo buoni ricordi.
Quel giorno, in Albania era caratterizzato da varie iniziative per celebrare i bambini: feste, recite teatrali nelle scuole materne, gite nello zoo, nel giardino botanico, nel Lago Artificiale di Tirana ecc …
Anche oggi, in Albania continua la tradizione del primo Giugno, celebrando i bambini, offrendo loro nuove strutture come scuole, oppure spazi all’aperto o strutture sportive, allestiti appositamente per mettere loro in condizioni adeguate per giocare e divertirsi.
Naturalmente in Albania, quanto alla sensibilizzazione ed il coinvolgimento della società alla tutela dei diritti dei bambini, la strada è lunga, in quanto occorre concentrarsi continuamente e con determinazione sulla situazione a livello nazionale dei bambini- non osservando solo la capitale ed il suo livello più alto di crescita economica e sociale- ma estendere l’attenzione sull’intero territorio albanese, da Nord a Sud, per salvaguardare i bambini dai rischi del lavoro minorile, dell’abbandono scolastico e al contempo, accrescere l’attenzione sui diritti dei bambini diversamente abili. Questo richiede maggiore attenzione da investire sul supporto da personale scolastico professionale di sostegno e strutture adeguate alle loro necessità ed a quelle delle loro rispettive famiglie.
L’eliminazione del lavoro minorile in Albania, è al contempo un requisito fondamentale, non solo per la tutela dei diritti dei bambini a livello nazionale, ma anche essenziale per la strada dell’Albania verso l’UE.
Il 20 novembre si celebra la Giornata Mondiale dei diritti dei bambini e delle bambine
Era il 20 novembre 1989 quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la Convenzione internazionale dei Diritti dell’Infanzia, il più importante tra gli strumenti per la tutela dei diritti dei bambini. Una data che, tra l’altro, coincide con un duplice anniversario: la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (1789) e la Dichiarazione dei Diritti del Bambino (1959).
Il 20 novembre è diventata così la Giornata mondiale dei diritti delle bambine e dei bambini, e le iniziative promosse in tutto il mondo per l’occasione mirano a promuovere la diffusione di quei principi che appaiono scontati quando invece, in molti Paesi, sono ancora ignorati.
Parliamo, per esempio, di diritti come quello di avere un nome, una cittadinanza, un’educazione, un sano sviluppo psico-fisico. La Convenzione, peraltro, non si limita ad una dichiarazione di principi generali, ma, se ratificata, rappresenta un vero e proprio vincolo giuridico per gli Stati contraenti, che dovranno uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione per far sì che i diritti e le libertà in essa proclamati siano resi effettivi.
A tutt’oggi la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia è stata ratificata da 190 paesi, tra i quali l’Italia: mancano solo gli Stati Uniti e la Somalia per raggiungere l’adesione della totalità dei Paesi del mondo.
L’infanzia è minacciata in tutto il mondo:
povertà, conflitti o discriminazioni contro bambine e ragazze toccano oltre la metà dei minori. Più di 1,2 miliardi di bambini rischia di morire prima di aver compiuto 5 anni, di soffrire le conseguenze della malnutrizione, di non andare a scuola e ricevere un’istruzione o di essere costretti a lavorare o a sposarsi troppo presto.
Circa 153 milioni di minori vivono invece in Paesi in cui tutte e tre queste gravi minacce – povertà, conflitti e discriminazioni di genere – sono purtroppo ben presenti.
Questa è la situazione dei bambini nel mondo pubblicata nel nuovo rapporto “Le tante facce dell’esclusione” diffuso ieri da Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – alla vigilia della Giornata internazionale dei bambini (1 giugno), da cui emerge che più di 1 miliardo di bambini, nel mondo, vive in Paesi affetti dalla povertà, 240 milioni in aree dilaniate dai conflitti e oltre 575 milioni di bambine e ragazze si trovano in contesti caratterizzati da gravi discriminazioni di genere nei loro confronti.
Nei Paesi in via di sviluppo, 1 minore su 5 vive in povertà estrema, soprattutto in Africa sub-sahariana (dove i bambini in questa condizione sono il 52% del totale a livello globale) e Asia meridionale (36%), con l’India che da sola tocca quota 30%.
Ma la piaga della povertà riguarda anche le aree economicamente più avanzate, con ben 30 milioni di bambini e ragazzi che nei Paesi OCSE vivono in povertà relativa grave, tra cui 6 milioni solo negli Usa.
Fonte: Save the Children (link, pdf)