Ratko Mladic? Ma che criminale e criminale, è solo un patriota. Il tribunale dell’Aja? Un organo politicizzato. Lo stesso Mladic paga un prezzo politico. I serbi di Mladic? Coraggiosi crociati che, se gli avessero lasciato fare, avrebbero fermato la (cattiva)invasione musulmana dell’Europa cristiana. A proposito, ricordiamo che a parlare sono i leghisti, quelli che, per dire, se possono si sposano con il rito celtico.
E pazienza se nei suoi diari Mladic scriveva “Uccidere 50 mila musulmani in più non porterebbe a niente. Recupereremo in seguito. La nostra vera priorità è sbarazzarci della popolazione musulmana.” A prendere la difesa di Mladic è un esporto, tale Borghezio, rinomato esperto della storia dei Balcani. Uno che ha anche un curriculum di tutto rispetto visto che è stato-condannato per violenza privata su un minore in relazione ad un episodio risalente al 1991, quando aveva trattenuto per un braccio un venditore ambulante marocchino di 12 anni, illegalmente in Italia, per consegnarlo ai carabinieri– condannato in via definitiva dalla Cassazione per un incendio scoppiato presso i pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto il ponte Principessa Clotilde a Torino.Queste, si capisce, sono solo le condanne certe, stabilite da un tribunale. Di gesti quotidiani dell’onorevole Borghezio sono pieni i giornali. Come quando andava in giro a pulire i treni dove stavano gli stranieri, atto miserevole che tra l’altro indica una notevole igiene, mal interpretato dal mondo intero. Si potrebbero fare 1000 obiezioni a quello che dice Borghezio. Ricordare per esempio che i croati non sono musulmani, che le tombe sono ancora li. Ma la logica non può prevalere contro l’ottusità, non potrebbe. E allora via con le scappatoie: l’importante è gettare fumo, far confondere le acque. Non è vero che hanno incendiato i pagliericci. Si tratta – secondo Borghezio – di una torcia caduta di mano ad un militante leghista durante la ronda. Un incidente insomma, niente di più. Così come si potrebbe sostenere chei musulmani bosniaci solo morti perché centinaia di miliziani serbi hanno aperto fuoco per sbaglio. Ma noi, noi serbi, albanesi, kosovari e croati, non abbiamo bisogna di questi saggi consigli. A far orrore però è il fatto che provengono comunque da un europarlamentare nonché – qualcuno a Bruxelles deve avere il senso dell’umorismo – da un membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Dopo tanti anni, ci stiamo avviando verso un nuovo processo, verso dei nuovi Balcani, più democratici ed europei. Strano che ciò succeda proprio mentre, dopo averci insegnato tante belle cose, l’Europa si avvia verso una balcanizzazione tutta sua.