Muore alle 00.40 nel suo letto di ospedale, ustionato al 85% del suo corpo.
Muore nell’indifferenza dei giornali che pure erano accorsi velocemente a Paderno per servire il massacro delle 20.00. Ma i giornali non amano che si muoia a puntate, vogliono tutto e lo vogliono subito.
Muore nell’indifferenza dell’ambasciata albanese che niente ha fatto e niente ha detto ai famigliari e presumibilmente niente ha pensato, e niente ha da dire.
Muore nell’indifferenza dei sindacati che chiudono gli occhi per non vedere il bilancio da guerra che si consuma ogni anno.
Muore nell’indifferenza dello stato albanese, lo stato con la “s” minuscola, che ha altro per la testa e non vede non sente non parla non si indigna non c’è.
Muore nella mia di indifferenza, nella tua, muore come muore un albero o come si brucia una lampadina. Come uno schiavo. Senza valore, senza parole, senza scuse, senza spiegazioni, senza niente di niente.
Nota della redazione: Il 4 novembre 2010, a Paderno Dugnano, dall’esplosione avvenuta in un’azienda chimica, sono rimasti gravemente feriti 7 operai, 5 dei quali albanesi. Janni Cajku Luan Cejku il 9 novembre 2010 ci porta i fatti direttamente dall’ospedale .
Ieri, Leonard Shehu, operaio albanese di 38 anni, che era ricoverato nel Ospedale di Niguarda di Milano è morto durante la notte.