Se c’è una cosa che dovremmo aver imparato sui sistemi, è che la prima priorità di ogni sistema è l’autoconservazione. Trattasi di semplici esseri umani o di complessi centri di potere,“buoni” o “cattivi” che siano, il primo obiettivo è sempre la conservazione.
E per raggiungerlo, i sistemi totalitari fanno uso della violenza, i sistemi democratici della propaganda. Si chiamano democratici appunto per questo. Difatti, ogni governo ha un grande nemico, che è il suo popolo. Spesso – non sempre, ma spesso – certe scelte politiche non corrispondono all’interesse del paese, bensì a precisi interessi di opportunità. E qui entra in gioco la propaganda. L’obiettivo è quello di stendere un velo tra ciò che sta succedendo e la percezione di massa. Per dire, se c’è un problema di sicurezza, si potrebbe risolvere destinando maggiori risorse a chi si occupa di sicurezza. Ma se questo non si fa, allora conviene far scomparire il problema, oppure trovare un capro espiatorio. E funziona. Sempre. Si può, per esempio, pretendere che il problema è caduto in letargo. Mai dire che il problema è stato risolto, in quanto può essere utile per ogni eventuale iniezione di paura. La nostra percezione del problema corrisponde a quello che è visibile, e sono gli organi dell’informazione a decidere quello che è visibile e quello che non lo è. Scomparsa la percezione, scomparso il problema.
Altrettante fruttuosa la strada del capro espiatorio che funziona come una “deviazione del malcontento”. Chi governa basa la sua fortuna sulla percezione, non può permettersi di essere malvisto. Ha quindi necessità di trovare un modo per deviare il malcontento verso altri lidi. Rispecchia l’odio, e lo trasmette a chi è la vittima naturale. Naturalmente, nel compiere queste operazione, c’è sempre il rischio che la situazione sfuggi di mano. Proprio per questo, ogni sistema ha nel suo DNA un meccanismo di pesi e contrappesi che ne garantiscono l’equilibrio. Se questi non funzionano, qualcuno deve pagare. E torniamo al punto di partenza. C’è un problema? Di chi è la colpa? E chi paga?