In un recente dibattito si è posta la questione sul futuro dei Balcani. Domanda che ho evitato con stile, sia per mancanza di tempo sia per paura che la mia risposta venisse considerata come anti europea, sentimento che non mi appartiene. Mi sono però promesso di considerarlo.
Credo che per tanti, troppi anni gli organismi europei hanno ignorato un semplice fatto: i Balcani non sono Europa, i balcanici non sono europei. E nemmeno Asia, questo va da sè. Sono, e sono sempre stati qualcos’altro, per tutti tranne che per la CE che gli ha sempre trattati nello stesso modo in cui magari ha trattato l’isola britannica o la Scandinavia.
Non vedo un futuro europeo per i Balcani. Il che non significa che magari questi paesi non si troveranno, forse presto, a fare parte di questa comunità, anche se ne dubito. Il momento è di quelli per cui anche la stessa cara e vecchia Europa non riesce più a darsi una visione europea e languisce tra trattati e costituzioni mancate, girando a vuoto attorno ad un punto morto. E biasimare i balcanici di non aver una visione europea quando non c’è l’hanno neanche gli italiani o i francesi francamente mi sembra esagerato.
Oggi, vista da Tirana, l’Europa è più lontana che mai, e non poteva essere altrimenti. La politica europea seguita nei Balcani è figlia di un procedere a tentoni, di un mostrare prima il bastone poi la carota poi il bastone e quindi di nuovo la carota. I popoli balcanici hanno dedicato troppo tempo ed energia a rincorrere il sogno europeo, e se lo avessero dedicato a cercare una soluzione ai loro stupidi battibecchi molto si sarebbe già fatto. Invece hanno preferito tutt’altra strada. Hanno venduto l’adesione all’unione europea come la soluzione di tutti i problemi, una manna che ci sarebbe piovuta addosso da un momento all’altro. L’adesione europea è stata una foglia di fico che nei bei tempi poteva coprire tutto, ma una foglia che oramai non tiene più. L’idea che hanno venduto dell’Europa è più o meno quel posto meraviglioso dove tutto va bene e si sono aggrappati all’idea proprio come i malati terminali si aggrappano all’idea del santone che può risolvere tutti i mali. Ma tutto questo oramai funziona sempre di meno. Infatti, se in tanti Stati europei – Italia in testa, ma altri che la stanno raggiungendo in fretta – l’Unione Europea spesso viene rappresentata come fonte di tutti i problemi e come una giustificazione dei problemi interni, insomma, una palla al piede, la stessa CE in tanti paesi balcanici è diventata la soluzione di tutti i problemi. Ma è impossibile pensare ad una soluzione europea senza prima giungere ad una soluzione balcanica. Giusto per dirne una, sempre di più i politici albanesi – inguaribili ottimisti – spesso rispondono al problema del Kosov? dicendo che l’unione con la stessa non si pone in quanto entro pochi anni ci troveremo tutti nella grande famiglia europea. Insomma, se questa è la nostra politica…auguri!