Ha scalato il monte Everest e le vette più alte degli altri continenti. Ha sciato al polo nord e al polo sud. Ora, Victor Vescovo, il co-fondatore multimilionario di una società a Dallas, vuole essere la prima persona a visitare il punto più profondo in ciascuno dei cinque oceani.
Proprio così, la Five Deeps Expedition (così prende il nome la missione) si è fatta costruire un sommergibile biposto Triton da 12 tonnellate, certificato fino a 11.000 metri di profondità (qualcosa come 1.100 atmosfere di profondità).
L’Albania nella Five Deeps Expedition
A questo punto molti si chiederanno: cosa c’entra l’Albania in tutto questo? Il Paese delle Aquile è tra i paesi e le organizzazioni rappresentate dalle bandiere della spedizione, insieme a quelle di ONU, Stati Uniti, Texas e quella degli ‘Explorers Club’.
Ma perché proprio l’Albania? La ragione è spiegata sul sito di Five Deeps Expedition:
“La bandiera ‘Kuq e Zi’ (rosso-nera) dell’Albania è un tributo alla perseveranza, alla tenacia e alla straordinaria storia del grande popolo albanese e di una donna albanese in particolare, la quale è da lungo tempo sponsor della spedizione e che rimane una forte sostenitrice della spedizione stessa.” – si legge nel sito.
Il programma
Il primo obiettivo è stato centrato prima di Natale: il punto più profondo dell’oceano Atlantico, la fossa di Porto Rico (8376 metri), è stato raggiunto dal sommergibile biposto di Vescovo.
Il prossimo obiettivo è la fossa delle South Sandwich, tra il sud America e l’Antartide: in quell’area lo attende una profondità di 8.428 metri che al momento è senza nome e che Vescovo spera di poter battezzare con il suo nome.
Poi l’oceano Australe (e la fossa di Giava), la fossa delle Marianne (10.925 metri, il punto più profondo del mondo) e il Molloy Deep, l’ultima tappa del percorso nell’oceano Artico.
Tutto il programma è riassunto con dettagli e mappa in un’area del sito web:
- La spedizione arriverà a 40.000 miglia nautiche/74.000 km in 11 mesi.
- Entro la fine della spedizione il sottomarino sarà disceso attraverso 72.000 metri
- Assieme alle immersioni dei sommergibili saranno eseguite fino a 50 installazioni di lander scientifici
- Nessun essere umano è mai stato nella fossa di Porto Rico o in quella del South Sandwich
- Nessuna persona è mai stata sulla vetta del Monte Everest e anche sul fondo dell’oceano nella fossa delle Marianne, cosa che potrebbe verificarsi in questa spedizione.
Una rara possibilità per la scienza
Per gli scienziati sarà una rara opportunità di studiare luoghi inaccessibili e misteriosi:
“Se non ci fosse stato Vescovo, non ci sarebbe stata nessuna agenzia di finanziamento disposta a spendere così tanti soldi per visitare quelle aree.” – afferma Ann Vanreusel, biologa dell’università di Gent in Belgio.
La spedizione produrrà mappe ad alta risoluzione che potrebbero offrire indizi importanti su come si formano le trincee oceaniche. C’è anche la certezza, che le immersioni scopriranno nuove specie che daranno la possibilità ai ricercatori di confrontare gli ecosistemi che si sono evoluti in questi habitat isolati.
“Potrebbero arrivare grandi intuizioni quando potremo iniziare a confrontare queste aree ultra-profonde.” – afferma Stuart Piertney, biologo presso l’università di Aberdeen nel Regno Unito.
Nelle grandi profondità degli oceani
La HMS Challenger Expedition, spedizione sottomarina del 1870, dimostrò come esistessero altre specie al di sotto dei 8000 metri di profondità: anguille assassine, pesci chioccia, altre specie adattate al freddo e alla pressione, oltre che cetrioli di mare e crostacei giganti.
Alcune di queste specie fanno affidamento sulla bioluminescenza per attrarre le proprie prede nell’oscurità. L’esplorazione di queste aree è da sempre stata molto limitate: la fossa delle Marianne, ad esempio, è stata raggiunta soltanto due volte. Nel 1960, dal batiscafo Trieste, e nel 2012 quando il regista James Cameron è sceso nelle profondità con un sommergibile da 8 milioni di dollari.
Assieme a Vescovo, ad ispezionare le profondità degli oceani, ci sarà Alan Jamieson, ecologo marino dell’università di Newcastle. Un cast di 15 collaboratori si unirà a James sulla nave madre.
Una volta scelto il sito di immersione, Vescovo si immergerà con il sottomarino, seguendo tre lander caduti a diversi chilometri di distanza. I lander, che contengono telecamere, raccolgono campioni di acqua e di sedimenti.
Emettono anche beacon acustici da seguire per il sottomarino sulle traverse del fondo marino. Lungo la strada, registrerà video con quattro telecamere grandangolari con scarsa illuminazione. I proiettori aiuteranno l’equipaggio a raccogliere rocce o organismi a movimento lento con un braccio robotico manipolatore.
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