‘TG2 Dossier’ ha dedicato un approfondimento sull’Albania, nello specifico sul traffico di armi e delle sostanze stupefacenti così come sulla situazione politica del paese. Il reportage intitolato ‘Albania, la 21esima regione d’Italia’ è stato realizzato dal giornalista Leonardo Zelino.
Nella parte iniziale del servizio viene presentato Igli, cittadino di Shijak, il quale parla voltando le spalle alla telecamera per non mostrare il viso e che mostra un kalashnikov e una quantità di droga che verranno successivamente spedite verso l’Italia.
La cronaca poi continua con una breve storia dell’Albania, da dove tanti emigranti si sono spostati verso l’Italia attraverso l’Adriatico dopo la caduta del regime comunista per avviare una rete di traffici illeciti, che parte dalle stecche di sigarette e continua con armi e droga.
“Se il contrabbando ha subito un grave danno all’inizio degli anni 2000, il traffico di droga non si è mai fermato, anzi l’Adriatico è diventato una vera e propria autostrada per i trafficanti.
Secondo il rapporto dell’Europol del 2017, l’Albania è il laboratorio principale per quanto riguarda la coltivazione e il traffico di marijuana. Per il vecchio continente è una sorta di Colombia della droga.” – viene detto nel servizio di TG2 dossier.
Nella battaglia contro la cannabis, viene citata l’operazione di polizia a Lazarat, che ha spostato la coltivazione di marijuana nel resto del paese. Riguardo a questi risultati, si è espresso anche il direttore generale della polizia di stato, Ardi Veliu.
Tuttavia, secondo le autorità italiane e non solo, l’Albania ha acquisito la leadership e il controllo delle sostanze stupefacenti in tutta Europa.
Il giornalista della RAI si è recato anche dai due principali leader del paese, Edi Rama e Lulzim Basha, per trattare la situazione politica del Paese delle Aquile:
“Le elezioni sono state comprate. I rapporti tecnici prima delle ultime elezioni testimoniano questo fatto. Ora ci sono anche le prove della procura che evidenziano come l’illecito sia stato effettuato dal governo socialista in collaborazione con le bande criminali. Non ci può essere stabilità senza democrazia e stato di diritto.” – afferma ai microfoni di Rai 2 il leader del centro-destra, Lulzim Basha.
Queste, invece, le parole del premier Rama:
“Ci sono stati voti comprati, così come in Italia o in altri paesi. Ma che questo abbia deciso le elezioni, non può esistere.” – ha dichiarato il primo ministro.
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