Il primo ministro dell’Albania, Edi Rama, ha rilasciato – ad Argirocastro – un’intervista per Rai News 24, nella quale il premier ha affrontato diverse tematiche riguardanti le proteste dell’opposizione.
L’intervista
La prima domanda della giornalista Laura Tangherlini era incentrata sulle critiche che la comunità internazionale ha rivolto alla decisione dell’opposizione di dimettersi in blocco dal parlamento, appoggiando in parte – di conseguenza – il governo Rama.
“Penso che sia un appoggio al buon senso e all’Albania, non al mio governo. E’ un atto che penso non sia mai stato fatto in una democrazia parlamentare, dove il popolo è rappresentato tramite i suoi eletti e questi devono rispondere alla volontà del popolo.”
Sulla coltivazione della cannabis e il narcotraffico in Albania:
“A qualche chilometri da qui (Lazarat, ndr), c’era una repubblica di impunità – sostenuta apertamente dalla politica e dal loro governo – che coltivava marijuana, come c’era anche una copertura di silenzio su questo fenomeno in generale in tutto il paese.
Noi abbiamo attaccato sul tutto il fronte. Non dobbiamo ascoltare loro (l’opposizione) ma la guardia finanza, che ha affermato che nel 2017 queste coltivazioni non c’erano quasi più.”
Sulla differenza tra la protesta degli studenti e quella dell’opposizione:
“La protesta degli studenti era una protesta del popolo. Avevano tutte le ragioni per protestare e noi li abbiamo ascoltati. Questa non è una protesta del popolo.
Questa è la protesta di un estabilshment che è stato sconfitto duramente e che ha delle ragioni per protestare perché da una parte loro sono disperati, non possono vincere. Ci sono le elezioni tra qualche mese e non hanno chance.
D’altra parte, loro sono abbastanza preoccupati per quella riforma fondamentale della giustizia che noi abbiamo intrapreso con la Commissione Europea e con l’appoggio degli Stati Uniti e che sta mandando via tutti i capi di un sistema che hanno garantito impunità per questi poltici.”
Sulle sue potenziali dimissioni e sul proseguo delle proteste:
“Abbiamo fatto un governo insieme esattamente per avere delle elezioni riconosciute da tutti, ma ad una condizione: chi vince governa, chi perde sta all’opposizione.
Noi abbiamo la maggioranza, siamo avanti in tutti i sondaggi in modo esemplare. Non si può prendere in ostaggio una comunità e dire io faccio il kamikaze se non mi date quello che io voglio. Siamo sempre pronti a dialogare, ad ascoltare ma sicuramente dobbiamo continuare a governare.” – ha concluso il premier Rama.