I rappresentanti dei business europei dicono che l’Albania deve affrontare la corruzione e rafforzare lo stato di diritto in modo da diventare più attrattiva per gli investitori stranieri e attirare investimenti a know how molto importanti per creare nuovi posti di lavoro e colmare lo scarto con i membri dell’UE.
Christoph Leitl, un politico austriaco e Presidente delle Eurocamere, l’Associazione delle Camere di Commercio e Industria in Europa, dice che la corruzione in Albania e nei Balcani Occidentali è come veleno per attuali e potenziali investitori.
“Se non c’è attuazione della legge, non ci sono le basi legali per l’investimento e la proprietà, e gli investitori europei non vengono. Loro cercano la sicurezza del proprio investimento. La corruzione è veleno e chiunque venga avvelenato una volta, non torna più,” dice Leitl alla sezione locale di Deutsche Welle.
Leitl, il quale ha visitato l’Albania settimana scorsa per partecipare ad un workshop regionale sulla trasformazione digitale delle PMI, ha parlato con la giornalista Ani Ruci di Deutsche Welle riguardo la sfida dell’Albania e della regione sulla loro strada per l’integrazione europea e per il progresso economico.
La corruzione e un sistema giudiziario inefficiente sono due delle preoccupazioni più grandi per gli investitori stranieri in Albania, secondo alcuni sondaggi.
L’Albania è stata la seconda destinazione preferita della regione di investimenti stranieri diretti (FDI) negli ultimi otto anni, ricevendo una media di 1 miliardo di euro all’anno. Tuttavia grande parte degli investimenti sono stati in prodotti energetici con poco valore aggiunto, come petrolio e minerali, la maggior parte dei quali viene esportata come materiale grezzo.
La preoccupazione sugli FDI è cresciuta come il TAP e Devoll Hydropower, i due progetti più grandi legati all’energia i quali hanno permesso la crescita di FDI negli ultimi quattro anni, dovrebbero chiudere la loro fase di investimento per la fine di quest’anno e nessun altro grande progetto prenderà il loro posto.
Un altro punto fondamentale promosso dalle Eurocamere è il rafforzamento della cooperazione regionale tra i paesi dei Balcani Occidentali. “Come puoi entrare nel mercato europeo in un momento in cui non sei in grado di avere buone relazioni commerciali con i tuoi vicini? […] ‘Insieme’ è una della parole chiave che ripeto sempre”, ha sottolineato Leitl. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il suo invito ai partiti e alle camere di commercio albanesi: bisogna lavorare insieme ed evitare battaglie interne, le quali possono costare molte risorse.
Un ultimo appunto di Leitl arriva riguardo il processo di integrazione dei Balcani Occidentali: “Non ci sarà nessuna integrazione in blocco, ogni paese deve aver compiuto da sé i capitoli delle negoziazioni”.
Chi è Christoph Leitl
Leitl è il presidente della camera di commercio austriaca. E’ sempre stato conosciuto per la sua “fervente prospettiva europea”. Dagli anni ’60, è diventato politicamente coinvolto nei movimenti europei di giovani e imprenditori.
Dal 1985 al 1990, Leitl è stato deputato nel parlamento statale dell’Alta Austria. Nel 1990, divenne ministro degli affari economici dello stesso stato. Dal 1995 al 2000, Leitl è stata vice-governatore dell’Alta Austria.
Nel 1999, Leitl ha vinto le elezioni presidenziali della Österreichischer Wirtschaftsbund, la sezione economica del Partito popolare austriaco. Questa importante elezione ha permesso a Leitl di assumere la presidenza politicamente più importante della Camera di commercio austriaca nel 2000 (è stato rieletto nel 2004 e nel 2009).
Nel maggio 2013, Leitl è diventata membro onorario di SME Europe, l’organizzazione aziendale del Partito popolare europeo.