Al Jazeera, l’emittente internazionale di informazione con sede in Medio Oriente, ha dedicato un reportage al paese delle aquile.
Il reportage è incentrato sulle aree rurali vicine al Montenegro, le quali lamentano una negligenza statale che mette a repentaglio la loro sopravvivenza. Trent’anni dopo la caduta del comunismo, l’Albania rimane uno dei paesi più poveri del continente europeo.
Gli abitanti delle zone periferiche di Shkodër stanno lottando per la sopravvivenza, per di più senza nessun aiuto concreto da parte delle autorità statali. A peggiorare il quadro generale è un ambiente imprenditoriale particolarmente sfavorevole, considerando il mancato flusso di nuovi investimenti esteri e la piaga del crimine organizzato il quale non viene contrastato a dovere dalle forze dell’ordine.
Al Jazeera riporta la testimonianza di un agricoltore locale, Ahmet Sulejmani, che lavora giorno e notte nella propria fattoria a Shkodër. L’unico aiuto ricevuto Sulejmani viene da suo figlio, il quale trasporta i prodotti del padre verso il mercato. Tuttavia, una popolazione in declino ha portato anche ad una diminuzione di domanda per i prodotti di Sulejmani.
L’agricoltore ha anche provato ad esportare i propri prodotti in Montenegro, paese il quale necessita di prodotti ortofrutticoli, nell’incertezza di essere fermato dalle autorità locali in mancanza di una cornice di tutela per tali operazioni (l’accusa sarebbe quella di contrabbando e si potrebbe finire anche in galera). Infatti, lo stato albanese sembra totalmente assente dalla città e molti cittadini di Shkodër pensano che questo sia dovuto ad un fattore puramente politico: la città supporta il Partito Democratico (centro-destra), in chiara opposizione al governo a tinte socialiste (centro-sinistra) degli ultimi sei anni.
La città di Shkodër soffre il reddito pro capite più basso dell’intera Albania, il quale è già basso e si aggira intorno ai 4500 dollari all’anno, considerando anche nell’ultimo lustro l’economia del paese ha sofferto le conseguenze di alcune profonde riforme strutturali. Secondo le stime di Al Jazeera, almeno 30,000 persone hanno lasciato Shkodër.
Il sindaco Voltana Ademi sottolinea come la pressione politica sia molto forte sulla città settentrionale, una linea di pressione che raggiunge direttamente l’ufficio del Primo Ministro. La signora Ademi sta cercando di arginare la fuga di persone ed imprese attraverso alcuni sussidi, mirando per esempio all’incentivare ed aiutare aziende di branding locale. Tuttavia, senza un piano di azione proveniente dalle autorità centrali gli abitanti di Shkodër continueranno a lasciare la propria città.
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