Un articolo dell’Economist spiega come la crisi economica in Grecia ed Italia stia convincendo molti albanesi a ritornare in patria.Il settimanale The Economist che pubblica articoli di informazione da tutto il mondo edito a Londra da The Economist Newspaper Limited, ha dedicato una pagina alla situazione in cui si trovano gli albanesi che vivono e lavorano in Grecia, il paese europeo che negli ultimi tempi sta passando una crisi profonda. L’articolo ricorda ancora una volta l’ultimo censimento svoltosi nel 2011 in Albania, dove le statistiche della registrazione, parlano di una popolazione composta da 2.8 milioni di persone che vivono nel territorio albanese, che sono il 7.7% in meno riguardando il censimento di dieci anni fa. Quasi 1.4 milioni di albanesi, si pensa che siano emigrati negli ultimi 20 anni, più della metà dei quali in Grecia. Ma gli albanesi rimasti senza lavoro hanno cominciato a ritornare nel loro paese di origine. Molti di loro lavoravano nel settore edile, un settore che ormai in Grecia è fermo da un po’ di tempo.In passato molti albanesi vivevano e lavoravano illegalmente in Grecia, ma la maggior parte di loro, ora, hanno un permesso di soggiorno e coloro che perdono il lavoro, perdono anche la possibilità di avere un permesso si soggiorno, costringendoli a ritornare a casa o rimanere illegalmente. Sempre a quanto scrive The Economist: Gli albanesi si sono ben integrati, però spesso i loro figli parlano meglio il greco che l’albanese, quindi saranno necessari dei corsi di lingua albanese prima di un possibile ritorno in Albania. Valbona Hystuna una maestra albanese di una scuola a Salonicco, spiega come i greci possono rendere difficile la loro vita, lei racconta la preoccupazione dei genitori dei bambini albanesi, che le hanno spiegato l’insistenza delle autorità riguardando i documenti albanesi dei bambini nati in Grecia, che non sono validi se questi ultimi non usano il nome greco e non quello albanese a Salonicco. The Economist, ci rappresenta anche alcuni dati, anche se con i numeri di migranti, le rimesse sono difficili da misurare. Però, alcuni punti ci indicano un forte calo. Nel 2007 gli immigrati hanno mandato a casa circa 950 milioni di euro ($ 1,3 miliardi). Nel 2010 questa cifra si è ridotta a 690 milioni di euro e nei primi tre quarti del 2011 è stato di 475 milioni di euro. Nel 2009, le rimesse costituivano il 9% del Pil dell’Albania. Eppure, l’economia, a differenza della Grecia, non è andata in recessione: anzi si pensa di una crescita di 2,5% nel 2011.
Molti albanesi che vivono in Grecia stano trasferendo i loro risparmi nelle banche in Albania, per paura di quello che potrebbe accadere se la Grecia lascia l’euro. Anche alcune aziende greche hanno iniziato a creare delle imprese in Albania, queste ultime, gestite dagli albanesi di fiducia che hanno lavorato per loro anche in Grecia. Finora, gli effetti sono stati negativi ma non disastrosi, per una piccola economia, la quale dipende dalla Grecia e l’Italia che sono paesi colpiti dalla recessione. Eppure, gli albanesi, tornando numerosi nel loro paese di origine, troveranno meno posti di lavoro e scarsi stipendi – conclude l’articolo The Economist.