A bordo di decine di imbarcazioni, nel porto arrivarono migliaia di profughi albanesi. Fuggivano dall’Albania in crisi e sognavano un futuro migliore. Ma l’Italia non era preparata ad accoglierli e il paese si trovò di fronte a un’emergenza umanitaria.
Già nel nei primi mesi del ’91 diverse persone erano scappate verso le coste pugliesi, ma fino a quella mattina non si era ancora visto un flusso così ampio di sbarchi.
“Non vogliono tornare, nasce anche da qui gran parte della tensione di queste ore a Bari. In quella massa umana, enorme e impressionante che resiste c’è di tutto, gente poverissima, delinquenti, soldati che hanno disertato e sono proprio loro gli irriducibili, se rientrano in patria vanno diretti in carcere.
Davanti a loro in quello stadio della Vittoria, il cui nome a questo punto suona un po’ sinistro, c’è una schiera di soldati e poliziotti. Li abbiamo visto respingere indietro la folla urlante usando bastoni di legno contro alcuni armati di coltelli contro i violenti forse anche contro i più disperati”
È cosi che inizia il Giornale Radio Rai del 11 agosto 1991. Lella Marzoli e Ferdinando Pellegrini aggiornano sulla situazione dei profughi albanesi riuniti nello stadio della Vittoria di Bari che vi riportiamo per risvegliare le memorie di chi magari ha già dimenticato.