Dopo aver analizzato la situazione sanitaria dell’Italia dove si sono verificati nuovi casi di contagio, il Ministro della Salute e della Protezione Sociale dell’Albania, Ogerta Manastirliu, ha convocato ieri, 22 febbraio, la Task Force per la prevenzione, il controllo e la protezione contro il Coronavirus.
A seguito di discussioni tra esperti e leader delle istituzioni, è stato deciso di rafforzare le misure ai valichi di frontiera, fornire un numero maggiore di dispositivi di protezione individuale e rafforzare il monitoraggio con un aumento dei il controllo per prevenire la penetrazione del virus COVID-19 (Coronavirus).
La Task Force ha raddoppiato personale presso le unità sanitarie nei punti di frontiera, come aeroporti, porti e valichi di frontiera terrestre.
Come riportano i media albanesi è stato deciso un rafforzamento dei controlli ai valichi di frontiera, per tutti i viaggiatori provenienti dalle aree geografiche dove si sono sviluppati i focolai in base alle indicazioni di OMS. Inoltre è stato deciso un piano per la gestione delle informazioni ai valichi di frontiera, per fornire ai viaggiatori maggiori indicazioni su come muoversi in caso di segni clinici o contatto con le persone provenienti da paesi nei quali i focolai sono stati confermati.
Inoltre ci sarà un aumento della quantità di dispositivi di protezione individuale per tutti i livelli di servizio, dai valichi di frontiera, alle strutture sanitarie ospedaliere fino al livello di diagnosi di laboratorio.
La Task Force ha deciso che la misura di auto-quarantena delle persone provenienti da paesi con focolai di virus deve continuare. Inoltre, è stato individuato il sito di quarantena che funzionerà come ospedale il quale è stato valutato dal comitato tecnico, secondo i criteri e gli standard stabiliti dall’OMS.
Il Ministero della salute e della protezione sociale e la Task Force per la prevenzione della diffusione nuovo coronavirus raccomandano a tutti i cittadini che hanno viaggiato dai paesi interessati di chiamare il numero di emergenza nazionale 127 in caso di dubbi o segni clinici, senza andare direttamente in ospedale.
Intanto aumentano i controlli per i viaggiatori che arrivano dall’Italia
Secondo il giornale albanese Shqiptarja.com oggi si sino intensificati i controlli al porto di Durazzo dove alle 7:40 nella città costiera albanese, è arrivato un tragetto con 340 passeggeri.
Un team di 7 medici ha ricevuto l’elenco dei passeggeri dall’autorità portuale la sera prima, così verificano in anticipo se ci sono arrivi dalla Cina o da altri paesi interessati. Su queste persone si concentrano di più i controlli dei medici.
I medici sono rimasti all’interno del traghetto per circa 15-20 minuti, muniti di termometri a distanza per controllare la temperatura, che è il primo sintomo di infezione da coronavirus.
In caso di sospetti, i passeggeri verranno portati con l’ambulanza del porto e inviati nella sala di quarantena al di fuori dell’area portuale per esami più dettagliate.
Le dichiarazioni di Berisha
L’ex premier Berisha in uno status FB ha attaccato duramente il governo sulla gestione della prevenzione dal coronavirus.
“Invitando i cittadini a rimanere calmi e a ricordare che il panico è un alleato del virus, condanno con la massima severità l’atteggiamento criminale di Edvin Imbroglione (Rama n.d.r) nei confronti di questo problema davvero grave.
A parte l’inganno frequente e criminale del suo portavoce, non ha adottato alcuna vera misura efficace per prevenire e affrontare questa brutale epidemia che causa alta mortalità. Non ci sono controlli effettuati negli aeroporti per persone che provengono da aree infette, non esiste un centro di quarantena e di trattamento per sospetti o con chiari segni di malattia e mancano le maschere e respiratori.” ha dichiarato Berisha.
Coronavirus: indicazioni e comportamenti da seguire
Il Ministero albanese ha condiviso in lingua albanese le indicazioni e i comportamenti da seguire. In Italia invece coloro che riscontrano sintomi influenzali o problemi respiratori non devono andare in pronto soccorso, ma devono chiamare il numero 112 che valuterà ogni singola situazione e spiegherà che cosa fare. Per informazioni generali chiamare 1500, il numero di pubblica utilità attivato dal Ministero della Salute.
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