Saimir Tahiri notificato dei capi d’accusa, ironizza: Sono il secondo dopo Aldo Bare
Saimir Tahiri, ex-Ministro degli Interni, è imputato nella Corte dei Crimini Pesanti insieme a gli ex-ufficiali di polizia Jaeld Cela, Gjergj Kohila e Sokol Bode. Gli illeciti penali che gli sono stati comunicati sono corruzione e traffico di sostanze narcotiche.
I tre ex-ufficiali della polizia, uno dei quali ex-direttore di Valona e due capi sezione contro il crimine organizzato e delle poste di Dhermi, sono stati notificati delle accuse tramite i loro avvocati, dato che continuano ad essere in fuga.
Durante i due anni di indagini, secondo la procura, ci sono stati dubbi che queste persone abbiano collaborato con il gruppo degli Habilaj, i quali coltivavano cannabis e la trafficavano verso l’Italia. La consegna del caso alla Corte arriva dopo il prolungamento delle indagini di cinque volte in attesa di alcuni documenti che devono essere inoltrati dal Montenegro e dall’Italia.
L’ex-Ministro degli Interni, Saimir Tahiri aveva rassegnato le dimissioni dal posto di ministro e successivamente la procura aveva richiesto il suo arresto, una misura rifiutata dalla Corte che si era inizialmente pronunciata a favore degli arresti domiciliari.
Questa misura è poi stata rovesciata dalla Corte d’Appello dei Crimini Pesanti. In precedenza la procura aveva consegnato alla Corte la prima cartella collegata al traffico di cannabis e poi anche quelle legate a nove altre persone. L’unico caso messo da parte è quello di Orest Sota, il quale è stato arrestato a Elbasan con 800 mila euro.
Oggi alle 13 Saimir Tahiri si è presentato alla Corte per essere notificato delle accuse, ma anche per venire a conoscenza dei contenuti dei fascicoli investigativi, per iniziare così un’altra battaglia nella Corte di Primo Grado.
Dopo 45 minuti nell’ufficio dei procuratori del caso, Tahiri ha ironizzato che, dopo Aldo Bare (ex-capo della c.d. banda di Lushnje, ndr), forse è la seconda persona a cui vengono mossi crimini così pesanti. L’ex-Ministro degli Interni ha poi sottolineato che la politica, il crimine e la giustizia sono tanto congiunti come lo so il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Alla fine dell’intervento Tahiri ha aggiunto che non ha bisogno del supporto di nessuno, addirittura nemmeno quello del Primo Ministro Edi Rama, ma solo della giustizia. “A me non fa paura niente tranne la verità. Mi interessa la verità e la forza di andare fino in fondo”, ha chiosato Tahiri.