Quello che non si è riuscito a fare in decenni è stato realizzato da chi meno si aspettava. Dopo anni a inveire e criticare questa parte della società, lei si è preso il suo riscatto.
Tutto si è detto dei giovani albanesi, pigri, corrotti, dediti ai bar, bravi solo quando emigrano. Nei media di loro si parlava solo quando qualche politico voleva usarli come braccino per raccogliere voti oppure dei problemi occupazionali. Messi da parte nelle decisioni importanti del paese e obbligati a cerca una vita migliore all’estero. La parte più sottovalutata del paese da una settimana si è risvegliati facendo sentire forte e chiaro la loro voce.
Realizzando forse l’unica manifestazione con una partecipazione massiva in questi 30 anni che è svincolata da qualsivoglia interesse partitico. Partita da basso e senza una mente accentrata, organizzata tramite i media online, che richiede un diritto sacrosanto, il diritto allo studio.
Diritto allo studio garantito dalla Costituzione Albanese nel suo articolo 51, c.1 che recita “tutti hanno il diritto di studiare“, confermato all’articolo 59 intitolato “Obiettivi sociali”, punto ç “l’educazione e la formazione, in base alle capacità personali dei minori e dei giovani e delle persone disoccupate”, come anche la Legge sul Alta formazione nella Repubblica di Albania n.9741 del 27/05/2007.
Norme che divengono inapplicabile e questo diritto inusufruibile per molti se gli oneri economici sono cosi pesanti per le già povere famiglie del nostro paese.
Manifestazione che sta coinvolgendo ogni giorno sempre di più i giovani del nostro paese, che forse per la prima volta si sentono rappresentati e perché no orgogliosi di quello che riescono a fare.
Forse è giusto concludere che questa è stata una settimana meravigliosa!
Quando ogni cittadino del nostro paese seppur lontano centinaia di migliaia di km da casa sua può guardare con positiva che non ogni cosa è perduta.
I studenti hanno dato il loro esempio, loro ci sono!