Pochi giorni fa, il commissario per l’allargamento, Johannes Hahn, ha comunicato che a maggio la commissione raccomanderà l’apertura dei negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia.
Di seguito tenterò brevemente di ricapitolare il percorso necessario per diventare parte dell’UE e il cammino di “Santiago” percorso dall’Albania fin adesso. Illustrerò anche quali sono i diritti e le libertà dei cittadini UE, insieme con gli obblighi che attendono l’Albania come paese membro.
Pur confidandosi alla sensibilità del lettore alla storia e alla letteratura, alla fine di questo articolo, ritengo di specificare cosa intendo personalmente con “Aspettando Godot” per l’Albania!
Entrare nell’UE: i requisiti
L’Unione Europea è una libera associazione di Stati la cui struttura è regolata dall’art. 49 del trattato sull’UE (TUE), questo norma la base giuridica per le adesioni. In rispetto ai principi fondatori che sono alla base dell’UE, ogni paese candidato deve conformarsi al disposto dell’articolo 6, paragrafo 1 del TUE, libertà, democrazia, rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e lo stato di diritto. Il su richiamato articolo 49 prevede che ogni paese europeo che desideri aderire all’UE, presenti la propria candidatura al Consiglio dell’Unione.
In particolare, un paese può entrare a far parte dell’UE soltanto se soddisfa tutti i criteri di adesione: a) politici – presenza di istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto e i diritti umani b) economici – esistenza di un’economia di mercato funzionante e capacità di far fronte alle pressioni concorrenziali e alle forze di mercato all’interno dell’Unione; c) giuridici – accettazione della legislazione e delle prassi consolidate dell’UE, soprattutto riguardo agli obiettivi principali dell’unione politica, economica e monetaria.
Come funziona?
Il processo di adesione si articola in tre fasi (ognuna delle quali deve essere approvata da tutti i paesi membri dell’UE): 1) al paese interessato viene offerta la prospettiva di adesione; 2) il paese diventa un candidato ufficiale all’adesione; 3) il paese candidato viene invitato a partecipare ai negoziati ufficiali di adesione, un processo che solitamente implica alcune riforme per recepire la legislazione dell’UE.
Una volta che i negoziati e le riforme ad essi associate sono stati portati a termine con soddisfazione di entrambe le parti, il paese in questione può entrare nell’UE, previo accordo di tutti i paesi membri esistenti.
Quale è lo status attuale dell’Albania?
L’Albania, insieme ad altri paesi dei Balcani occidentali, è stata identificata come un potenziale candidato all’adesione all’UE durante il Consiglio europeo di Salonicco nel summit del giugno 2003. Nel 2009, l’Albania ha presentato la sua richiesta formale di adesione all’UE. Nell’ottobre 2012, la Commissione ha raccomandato che lo status di paese candidato all’adesione all’Albania fosse subordinato al completamento di misure chiave nei settori della riforma della giustizia e della pubblica amministrazione e della revisione delle norme procedurali parlamentari. Nel giugno 2014, l’Albania ha ottenuto lo status di candidato dall’UE.
Il Kosovo invece ha lo status di paese potenzialmente candidato. In quanto paese candidato, l’Albania continua a beneficiare dei fondi UE nell’ambito dello Strumento di assistenza preadesione (IPA) al fine di realizzare riforme globali e investimenti strategici e beneficia della partecipazione ai programmi dell’UE.
Diritti e libertà dei cittadini UE
Una volta conclusa l’adesione gli albanesi beneficeranno del mercato comune unico che si basa su quattro libertà: libera circolazione delle persone per lavoro, studio, vacanze etc; libera circolazione dei servizi; libera circolazione delle merci; libera circolazione dei capitali. Con esso si è voluto creare uno spazio economico unificato, con condizioni di libera tra le imprese e permettendo di ravvicinare le condizioni di scambio dei prodotti e dei servizi. Il passaporto albanese sarà un passaporto UE, garantendo agli albanesi una maggior tutela a livello globale. Basteranno 5 anni di residenza in un paese UE per diventarne cittadino. Inoltre, su piano della tutela dei diritti e delle libertà gli albanesi goderanno una maggior tutela da parte della Corte della Giustizia dell’UE.
Gli obblighi e i diritti dell’Albania come paese membro dell’UE.
In primo luogo, l’Albania avrà di diritto una quota di membri in ciascun organo dell’UE. Secondariamente, i regolamenti promulgati dal PE avranno effetto diretto di legge in Albania. Invece le direttive dovranno essere recepite, di solito, entro due anni. L’Albania dovrà contribuire economicamente, calcolato in base al PIL, al bilancio comune dell’UE. I regolamenti e le direttive sono atti legislativi dell’UE che saranno tradotti ufficialmente anche in albanese. Merita di essere sottolineato che in caso di contrasto tra una legge albanese e un atto legislativo dell’Ue prevale sempre la norma europea.
L’Albania avrà la possibilità di scegliere se diventare anche parte dell’eurozona oppure invece optare per mantenere la propria moneta: Lek. Il trattato di Lisbona definisce in maniera precisa alcune aree giuridiche di competenza esclusiva dell’UE, nel senso che i singoli stati (l’Albania nel nostro caso) non possono imporre le proprie regole o agire indipendentemente. Le principali aree sono l’unione doganale, la regolamentazione del mercato unico, la politica monetaria etc.
Mi limito qui nonostante siano altre cose da aggiungere ma che sono di interesse specifico e tecnico.
L’Ue è il “Godot dell’Albania”?
In questa opera famosa di Samuel Beckett, Vladimiro ed Estragone stanno aspettando su una desolata strada di campagna un certo “Signor Godot”. Ma Godot non appare mai, egli si limita a mandare un ragazzo dai due vagabondi, il quale dirà ai due protagonisti che Godot “oggi non verrà, ma verrà domani”.
I due uomini, vestiti come barboni, si lamentano continuamente del freddo, della fame e del loro stato esistenziale; litigano, pensano di separarsi (anche di suicidarsi) ma alla fine restano l’uno dipendente dall’altro.
Vediamo chi sono gli attori e come si dividono i ruoli nel contesto della dramma albanese “Duke pritur Godon”. Caro lettore sicuramente anche te hai individuato che il Sig. Godo è l’UE per l’Albania. Sappiamo che Godo è un signore, circondato da un velo di mistero e ombra. Mi piace immaginare il Godo simile al personaggio di Edmond Dantès e dei suoi travestimenti nel libro il Conte di Montecristo di Alexander Dumas, sempre della letteratura francese. Chi ha letto quest’ultimo mi capirà meglio su questa scelta. Vladimiro ed Estragone rappresentano il popolo albanese, nel senso figurativo intendiamoci. Un popolo che sognava e sogna ancora di incontrare il sig. Godot.
I partititi politici configurano il ragazzo che dice: “Godot, oggi non verrà, ma verrà domani“. Una menzogna in quanto egli non arriva mai! Identici messaggi ha ascoltato il popolo dai partiti politici sin dall’inizio della democrazia nel 1991: “noi vi portiamo in Europa, votate per noi”. Le persone ci credevano allora e ci credono ancora che possano essere le forze politiche a portali dall’Europa (dal Godot). È stanco il popolo ma non molla. Non ha mollato per quasi 500 anni sotto gli ottomani, neanche per 50 anni sotto il regime comunista e sicuramente non mollerà in Democrazia. La maggioranza degli albanesi, come dimostrano gli ultimi sondaggi sia in Albania ma anche quello recentemente fatto dalla redazione di Albania News, sono favorevoli all’EU. Ma intanto sono passati 28 anni di attesa del Sig. Godot, ma egli ancora non è arrivato. Siamo sicuri che arriverà ma non sappiamo il quando.
Nella cultura popolare Aspettando Godot è divenuto sinonimo di una situazione (spesso esistenziale), in cui si aspetta un avvenimento che dà l’apparenza di essere imminente, ma che nella realtà non accade mai e in cui di solito chi l’attende non fa nulla affinché questo si realizzi. Ma se Godot non arriva, a differenza di Vladimiro ed Estragone che non fanno niente per ricercarlo, gli cittadini albanesi invece, hanno capito che piuttosto aspettare il Suo arrivo fosse meglio di trovarlo emigrando.
La speranza non morirà mai dentro il cuore di un albanese che un giorno veramente Godot apparirà. Non resta che incrociarci le dite che a fine giugno il Consiglio d’Europa dia il via verde all’apertura dei negoziati.