I leghisti son fatti così. Parlano, straparlano, danzano al ritmo di retorica populista nella festa dei popoli padani, cantano canzonette stonate nel tono e nei contenuti, brindando a mille epoche berlusconiane. Cin Cin! I leghisti son così. Sono come i bambini: marcano il loro presunto territorio usando la forza fisica, convinti della santità del Dna della loro “etnia” padana.
I “magnifici” sette,anche se qualcuno afferma che fossero in otto,sono entrati senza chiedere permesso,hanno preso di mira i due ragazzi albanesi ,li hanno picchiati dopo aver distrutto il locale.
La storia ha per protagonista Venezia e il ristorante Briccola in Calle degli Specchieri. Tutto ha avuto origine nel momento in cui un ragazzo con la maglia verde che riportava slogan leghisti ha iniziato a battere contro la vetrina del ristorante.
Il cameriere albanese,che insieme a un concittadino gestisce il locale quando non è presente il proprietario, l’ha gentilmente invitato a smettere.
Il leghista non solo non ha smesso ma infastidito dall’accento straniero si è rivolto al cameriere così: “Che cazzo vuoi? Fammi vedere il permesso di soggiorno!”. Dopo pochi minuti il suddetto leghista,probabilmente ubriaco, insieme ad altri compagni di merende sono entrati nel locale commerciale distruggendo tutto.
L’episodio è importante in quanto sovverte i soliti e banali pregiudizi generosamente appioppati agli stranieri: non lavorano,sono violenti, bevono,hanno nel Dna la propensione all’uso della forza.
Gli unici che sembrano avere simili caratteristiche nella nostra storia sono i leghisti.
Ovviamente se la stampa e i mass-media fossero meno leghistizzati assisteremo a molti episodi di “pregiudizio al contrario” (se così possiamo definirlo).
“”Che cazzo vuoi? Fammi vedere il permesso di soggiorno?”. Immaginate di essere nel vostro luogo di lavoro o di passeggiare per strada e un pinco pallino si rivolge a voi in questo modo.
Sarebbe una situazione grottesca,a tratti surreale.
Infatti il pinco pallino sopracittato ,non essendo un rappresentante dello Stato ,non avrebbe nessun diritto a chiedervi i documenti.
Difatti assistiamo a una delle conseguenze del dibattito mediatico e parlamentare svoltosi negli ultimi mesi. L’esaltazione del popolo padano,o italiano, da parte dei vertici politici ha iniettato buone dosi di delirio d’onnipotenza nelle menti fanatiche. Ha concesso a un semplice cittadino il diritto di indagare se un individuo dall’accento straniero abbia o meno il permesso di soggiorno.
Per quanto riguarda gli esponenti politici della Lega,quei pochi che si sono espressi a riguardo,hanno come sempre escluso qualsiasi loro responsabilità morale. Ovvio che questo prendere le distanze è fatto a fin di male, in modo da poter continuare senza troppi rimorsi di coscienza il loro squallido giochetto: la criminalizzazione dello straniero.
“Un tempo il verde era il colore della speranza.
Ora, il verde è il colore delle camicie leghiste che troppo spesso hanno fatto della frase del Marchese del Grillo il loro unico punto di forza: “Perchè io sono io ,e voi non siete un cxxxo!”.