Ancora il 20 giugno 2009, all’inizio della campagna elettorale, il premier albanese Berisha e il ministro dei trasporti, Olldashi dichiararono di aver raggiunto l’accordo con il governo italiano per permettere agli autisti albanesi di circolare liberamente in Italia con le patenti albanesi.
In quell’occasione il premier e Olldashi dissero che ” dal primo di giugno lo Stato italiano riconosce le patenti emesse in Albania per un periodo di dieci anni”, mentre, stranamente, ” le patenti internazionali vanno rinnovate ogni anno.
“Da parte dello Stato italiano ci fu solo un silenzio imbarazzante, ragione per la quale tanti albanesi che vivono in Italia si rivolsero, chi telefonicamente chi tramite conoscenti, agli uffici competenti albanesi presso le rispettive città.
Le stesse assicuravano che era tutto vero. Avuta anche questa rassicurazione in tanti albanesi residenti in Italia non esitarono a comprare macchine o a non rinnovare le loro patenti internazionali. Sono fioccate così, negli ultimi giorni, ritiri del patente e confisca delle macchine. Al momento si parla di circa 16 casi in Italia, cittadini albanesi che mostravano alle forze dell’ordine le loro patenti straniere. Ritiro immediato della macchina e processo giudiziario, con un eccessiva spesa vuoi di manutenzione vuoi di avvocati e spese giudiziarie.
A quanto sembra, le patenti albanesi non sono valide in Italia, e l’annuncio del governo albanese era solo l’ennesima bugia in stile campagna elettorale.
Recita infatti il sito del Ministero dei Trasporti, aggiornato il 2 aprile 2009
La conversione è possibile solo per le patenti rilasciate dai seguenti Stati esteri, con i quali l’Italia ha stabilito rapporti di reciprocità:
ELENCO DEGLI STATI LE CUI AUTORITÀ RILASCIANO PATENTI DI GUIDA CHE POSSONO ESSERE CONVERTITE IN ITALIA ( circolare prot. n.33284/23.18.01 del 2 aprile 2009 )
Algeria, Argentina, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Filippine, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Libano, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Macedonia, Malta, Marocco, Moldova, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Principato di Monaco, Repubblica Ceca, Repubblica di Corea, Repubblica Slovacca, Romania, San Marino, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Taiwan, Tunisia, Turchia, Ungheria.
Di questo passo, non solo si fa campagna elettorale, ma si danneggiano gravemente i proprio cittadini residenti all’estero.