Il Festival della Culture a Ravenna non è un vero festival: è molto di più. Se il Festival è passivo, si tratta solo di ascoltare o comunque subire le informazioni come davanti a qualsiasi tivu, il Festival di Ravenna è subito diventato più un dare ed avere, chiedere ed avere chiarezze. Albania News ha avuto la fortuna di essere stato invitato dal amico Tahar Lamri del giornale Città Metticia, e vogliamo ringraziarlo anche pubblicamente per l’invito.
Possiamo immaginare tutti quanto è indispensabile, in un momento come questo, partecipare in eventi come questi. Se tutte le forme di violenza o gran parte di loro sono frutto dell’ignoranza, quale occasione migliore per combattere la stessa ignoranza se non un festival dei popoli. Perché incontrarsi, condividere, conoscersi è la nostra forza, integrarsi alle spalle di pochi scellerati presenti in tutti i campi, non c’è altra scelta. È anche per questo che è importante, ma non solo. Se l’ignoranza genera violenza, è state sicuri che lo fa, la conoscenza genera solo altra conoscenza, dibattiti, perché no, divergenze, differenze. Ma non per questo ci dividiamo, meglio la differenza dell’indifferenza, da sempre.
Salutando gli amici, tutti gli amici, quelli che c’erano, quelli che avrebbero voluto esserci, non possiamo non augurare di vederci alla prossima edizione, prossimo anno. Nel frattempo un compito a casa per tutti: fare, dire, parlare, scrivere, conoscere, essere, lavorare, con lentezza ma lavorare. Guai a far passare un anno inutile.