Oggi mi sono fermato davanti a un famosissimo manifesto elettorale. Uno di quelli che letteralmente “fa paura”. Quello famoso con l’immagine di un indiano e lo slogan “loro hanno subito l’immigrazione e ormai vivono nelle riserve”. Read More Che vergogna! Chi ha ideato questa pubblicità non conosce la storia oppure la strumentalizza per generare paura.
Gli indigeni delle Americhe non hanno subito nessuna immigrazione ma un’invasione. I primi a sbarcare nelle loro coste erano soldati armati di fucili e canoni in cerca di oro e altri oggetti preziosi. Successivamente, i nuovi arrivati controllavano le frontiere, emanavano le leggi, amministravano la giustizia e avevano il diritto all’utilizzo della forza.
Invece, i migranti in Italia sono arrivati armati di umiltà, cazzuola, piccone e tanta voglia di lavorare accanto agli italiani. Non sono scesi dalle navi da guerra, semmai da qualche carretta del mare, e non per appropriarsi dei beni degli autoctoni ma per lavorare e contribuire al benessere e alla crescita di questo paese.
I migranti in Italia non condizionano in nessuna maniera l’emanazione delle leggi. La classe politica e il parlamento non hanno mai chiesto il loro parere, neanche quando le leggi li riguardavano in prima persona. I migranti non godono di nessun privilegio nell’amministrazione della giustizia se non quelli di cui godono tutti i cittadini. Nessun migrante può permettersi di dire quando viene fermato dalle forze dell’ordine la frase minatoria “Non sai chi sono io? io sono figlio di… o nipote di…”, perché nella sua famiglia non c’è nessun magistrato, sindaco, consigliere regionale o onorevole. Suo padre è come lui, un operaio che se fortunato ha ancora il lavoro e il permesso di soggiorno in corso di validità. L’immigrato non può neanche permettersi di dire che ha subito violenza da qualche pubblico ufficiale perché la sua parola non vale in nessun modo quanto quella del pubblico ufficiale. E per fortuna che nel caso di Emanuel a Parma pestato dai vigili urbani, quest’ultimi sono stati cosi imbecilli da scrivere sulla busta degli effetti personali del ragazzo “Emanuel Negro”. Altrimenti si sarebbe beccato anche una denuncia per calunnia.
Sarebbe questa l’armata che metterebbe gli italiani nelle riserve? Ma smettiamola di diffondere paure inutili! Nessuno è venuto in Italia con la pistola. Chi lo ha fatto, lo abbiamo chiamato tutti insieme DELINQUENTE. Non rendete la vita difficile a chi già soffre! Non spaventate i cittadini con dicerie e visioni macabre che dimorano solo nel vostro cervello! Mi auguro che dietro quei manifesti non si nasconda qualcuno di quelle persone che negli Stati Uniti andavano in giro con i cappucci a cono e coperti di lenzuolo bianco. Perché adesso a subire sono io, ma domani quando non ci sarò più tocca a te ITALIANO!