Quotidianamente i giornali e i telegiornali ci bombardano con cronaca nera in cui la parte dei cattivi spetta sempre ai migranti regolari e non. A volte per identificare l’autore di reati efferati non vale il principio dell’innocenza fino a prova contraria, basta qualche supposizione di colpevolezza, e il “mostro”, quasi sempre “un diverso”, viene spedito in prima pagina per direttissima con tanto di nome e cognome.
I soliti reati commessi da italiani oppure da cittadini di origine straniera, hanno pesi e significati differenti. Portiamo qualche esempio che ci possa far capire meglio il meccanismo perverso che ne sta alla base:
Genova – “Un ragazzo albanese di 19 anni, Steve Melkize, è ricoverato in fin di vita all’ospedale San Martino di Genova a seguito di un’aggressione subita a Cogoleto (riviera di ponente) da un suo coetaneo italiano.” 24/10/2008, www.ivg.it
Roma – “Due fratelli albanesi di 33 e 37 anni hanno denunciato alla polizia di essere stati aggrediti da una trentina di italiani armati di mazze, bastoni, pietre. Quattro degli aggressori, secondo le vittime, erano anche armati di pistole”. 11/03/2009, Il Messaggero.
Torino – “Una ragazza di origine somala con passaporto italiano è stata aggredita mercoledì mattina, verso le 10.30, alla fermata del bus 17, in piazza Carducci. Un uomo sulla sessantina, non identificato dalle forze dell’ordine, l’ha prima insultata e poi colpita alle spalle con il bastone da passeggio”. 16/04/2009, La Repubblica
ROMA -“Gli ha urlato frasi razziste e poi gli ha spaccato una bottiglia di vetro in testa, facendogli perdere la vista ad un occhio. Così un senegalese di 30 anni è rimasto vittima di un’aggressione avvenuto la notte di Pasquetta nel quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia di Roma. I carabinieri hanno arrestato il responsabile: un giovane romano di 20 anni”. 14/04/09, La Repubblica.
Tutti questi episodi sono gravissimi, segno di una tensione sociale nel paese che sta diventando ogni giorno più pericolosa. I giornali e la maggior parte dei giornalisti definiscono questi episodi come “ragazzatte”, “bravatte”, cose che i giovani fanno per uccidere la noia, ma nel frattempo uccidono anche qualche persona.
ROMA – È stato arrestato l’assassino di Aldo Murgia, ucciso ieri sera a Roma dopo una lite per un parcheggio. L’uomo, 32 anni, si è costituito in Procura. Poco prima i carabinieri del nucleo investigativo erano arrivati a casa dell’uomo ma avevano trovato solo la moglie. L’uomo abita poco distante dalla via, nei pressi della Fiera di Roma, dove ha aggredito Murgia. L’accoltellamento mortale è arrivato al termine di una lite per il parcheggio e si è consumato davanti alle moglie e ai figli sia della vittima che dell’aggressore”. 16/04/09, La Repubblica.
Solitamente negli articoli leggiamo che le culture di provenienza degli immigrati sono talmente esotiche e lontane da quella civilissima Italia, e quindi ci si può aspettare di tutto. Nei telegiornali sentiamo dire che soprattutto coloro che vengono dall’Est Europa (definizione geografica che comprende circa 20 paesi, per molti aspetti diversi tra di loro) sono soliti a risolvere anche le controversie più minuscole con i coltelli. Eppure chi ha ucciso un uomo con un coltello per un parcheggio, è un romano de Roma. Neanche una parola sull’esotismo della cultura del coltello in questo caso.