Chiunque ha conosciuto il regime comunista in Albania sa bene che qualsiasi paragrafo della storia albanese in quegli anni è stato dettato riga per riga esclusivamente dalla leadership comunista al potere.Nessuno storico, istituto accademico di storia o altro non osava scrivere una riga se non fosse ordinato dalla leadership del partito unico al potere. Oggi, venti anni dopo la caduta di quel famigerato regime dittatoriale, il premier albanese in maniera quasi simile ha chiesto che la storia sia riscritta. In una riunione di qualche giorno fa, il premier albanese ha chiesto che sia riscritta la storia dell’Albania della seconda guerra mondiale, dando direttive e disposizioni chiare su come gli storici devono scrivere la storia, su come i personaggi della storia albanese devono essere valutati, chi deve essere valutato positivamente e chi negativamente.“In Albania, dice il premier albanese, durante la seconda guerra mondiale gli inglesi hanno dato un contributo enorme alla resistenza nazionale contro i nazi-fascisti. In Albania, continua il premier, non ce stata nessuna guerra civile durante la seconda guerra mondiale…….. La figura di Qemal Stafa (martire della resistenza albanese) è stata sopravalutata dalla storia.
Certo, certo tutto è possibile, però la storia non si scrive sulle opinioni di una persona, e sopratutto non si scrive sulle opinioni del primo ministro. Servono fatti e documenti scientifici. Sarebbe meglio se il capo del governo invece di lanciare direttive su come devono fare il loro lavoro gli storici ,istituisse un fondo governativo in vista del centenario dell’ indipendenza, dando cosi la possibilità ai studiosi di approfondire scientificamente i vari momenti della storia che sono stati oscurati tutto questo tempo.
In tutti questi anni la storia, ha dichiarato il premier albanese, è stata scritta dalla mano del dittatore Hoxha e, quindi non possiamo continuare a leggere ciò che ha scritto Hoxha. Certo, la storia non va scritta con la mano di Hoxha ma neanche con la mano di Berisha. La storia non deve essere dettata da nessuna figura politica quantomeno da un leader politico al potere. La storia non può essere scritta neanche da quelli storici che usano come materiale scientifico gli appunti presi alle riunioni del governo. Dai fantocci portavoce del potere, battezzati storici dai politici.
Purtroppo, oggi come ai tempi del regime dittatoriale, la capacità scientifica degli storici è stata pesantemente deformata a causa delle continue pressioni del potere politico. Infatti, nessuna istituzione accademica o la stessa Accademia delle Scienze non si è pronunciata riguardo alle direttive del premier come scrivere la storia. Finché le istituzioni accademiche e gli stessi accademici non saranno indipendenti dalla politica e dal governo, finché non ci sarà una voce comune degli intellettuali e accademici a dire basta alle continue interferenze politiche non sarà mai scritta la storia come si deve. La storia scritta con oggettività è una buona guida per il futuro, non bisogna permettere a nessuno di modificare il passato perché cosi, modificherebbe ingiustamente il presente ed il futuro.