“In Italia festeggiamo cosi”, dichiara sorridendo il nostro Premier oltre confine. E mentre all’estero attira sguardi allibiti, in Italia viene visto come il cavaliere che ogni tanto si merita, anzi gli è dovuto, qualche trofeo!
Invidiato da moltissimi uomini italiani, si atteggia fieramente ammettendo la sua debolezza per le belle e giovanissime donne, come se fosse la normalità e comunque rendendola una normalità! Sì, perché è il nostro Primo ministro, non sta facendo altro che evocare gli istinti peggiori del Bel Paese, rappresentando lo stereotipo dei vizi italiani. Poiché il suo modo di vivere corrisponde al sogno perverso di molte persone, il Premier incontra in questi giorni il sostegno e l’ammirazione di buona parte di questa società oramai ammalata.“Una volta toccato il fondo, si comincia a risalire”, insegna un detto popolare al quale crederei molto volentieri se non notassi che la società nella quale viviamo e facciamo parte, non si sta fermando nello scavare il proprio fondo! La ricerca di un qualcosa di ancora più oscuro continua da 30 anni: si è messo in moto un vero e proprio processo di diseducazione di massa, dove lo scandalo “bunga bunga” non è che una conferma di questa “pedagogia”. Partiti fatti di reclute e veline, e leader che utilizzano come anti-stress le giovanissime a pagamento, non sono altro che la conferma della patologia nella quale viviamo e che volutamente ignoriamo! Contraddizione è il nome della nostra quotidiana realtà tra partiti politici che si sono costruiti un rapido successo con la legalità e la lotta per la sicurezza, e altri che dimostrano insofferenza di regole e disprezzo per le istituzioni tramite chiari e palesi esempi leader. Realtà trasformatasi incommedia poiché solo in essa è possibile una perfetta simbiosi di tali contraddizioni! Realtà che appare come una grande commedia nella quale, noi, da bravi commedianti lacrimiamo e gioiamo secondo ordini del regista! Realtà che copia la finzione. Realtà che compra e vende valori a basso prezzo.
Mi manca l’Italia virtuosa, amante della famiglia, della bontà vera, dell’ospitalità, della pazienza. Mi manca l’Italia laboriosa, geniale, artista, che crea la bellezza e non la sciupa. Mi manca l’Italia coerente. Mi manca l’Italia che ama l’intelligenza e non la furbizia. Mi manca quell’Italia nella quale il “bunga bunga” avrebbe fatto scandalo.