Il 4 giugno scorso e’ arrivato il decreto interministeriale sul test di italiano per i migranti che richiederanno il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. Proposto e tanto ambito da Lega Nord, prevede un esame di lingua italiana di “livello A2” ed entrerà in vigore il prossimo dicembre.
Il test corrisponde allo standard europeo che presuppone una padronanza della lingua abbastanza elementare, ritenuto non difficile da superare per chi risiede in Italia da almeno 5 anni, il periodo necessario per poter fare la richiesta del pds CE. I richiedenti però dovranno conseguire almeno l’ottanta percento del punteggio complessivo per guadagnarsi la promozione. Si spera che questi standard siano condivisi anche dalle comunità straniere che non sono state interpellate al riguardo, pur essendo le dirette interessate!Sono esentati dal conseguimento del test: i figli minori di 14 anni; chi ha gravi problemi di apprendimento linguistico, per età, handicap o patologie, certificati da un medico; chi ha già in tasca un attestato di conoscenza dell’italiano a livello A2; chi ha conseguito in Italia un diploma di scuola media o scuola superiore oppure frequenta un corso universitario, un dottorato o un master; dirigenti, professori universitari, traduttori e interpreti e giornalisti corrispondenti di testate straniere entrati in Italia “fuori quota”. I bocciati possono riprovare il test. Detto così appare semplice e utile in quanto la conoscenza della lingua italiana è importante per l’integrazione, ma il test potrebbe diventare parte della corsa a ostacoli che rallenta il processo di integrazione.
Rivedere la lista dei requisiti che la famosa legge Bossi-Fini ha stabilito dal 2002, spiega meglio perché il test di italiano è un’altro ostacolo per quelle persone oneste che dedicano la maggior parte del tempo giornaliero al lavoro e non alla grammatica italiana. D’altronde, se non lavorassero a tempo pieno, non potrebbero fare richiesta per il permesso o lacarta di soggiorno. Senza uno dei due al lavoro, non potrebbero avere una casa e senza una casa, non potrebbero avere un permesso. Vi siete già persi?! Non vi biasimo affatto giacché in questo labirinto ci entriamo spesso, perdendoci ogni qualvolta! Mentre facciamo file all’infinito in questura tra urla e offese dei ragazzi in divisa ci chiediamo se siamo scemi o veniamo trattati da scemi?! Una volta arrivati allo sportello, è la volta delle impronte digitali. Metti le tue dita uno ad uno mentre il signore in divisa allo sportello, ti guarda con occhio indagatore. A questo punto non puoi fare a meno di sospettare di te stessa equindi comincia convincerti quasi, che qualcosa avrai pure fatto visto che il signore dell’ordine dall’aria inquisitrice, sospetta di te. Allora ti chiedi: sarà per le caramelle che mio figlio ha preso per sbaglio al supermercato, o sarà perquella volta che ho litigato con quel giovane carabiniere che parlava un italiano incomprensibile? Ecco, entrambi i casi potrebbero essere considerati precedenti penali se la commessa o il carabiniere decide di denunciarti. Se pur caramelle, il tuo nome viene inserito nella voce “furti” insieme a chi ha rubato una macchina, una moto o altro. Chiedere al carabiniere di parlare italiano invece che dialetto campano perché non lo comprendi, può essere considerato da lui offesa a un pubblico ufficiale e a quel punto dimenticati della carta di soggiorno. Impallata di fronte allo sportello,senti l’arcobaleno che invade il tuo viso e cominci a balbettare come neanche all’ esame di Diritto Pubblico hai fatto! Esci dalla questura e per prima cosa respiri. Sembra che in quel luogo manchi l’ossigeno, anzi proprio l’atmosfera. Sembra un altro pianeta dove non si capisce chi siano gli alieni. Le domande delle pratiche per rinnovi, tra marche da bollo e tasse varie, costano “l’ira di Dio” e i tempi d’attesa variano da un minimo di 6 mesi arrivando molto spesso ai due anni. Nel frattempo non puoi uscire dall’Italia per le normali vacanze mordi e fuggi, se non per andare nel Paese d’origine.
E come se non bastasse, a questo grande trambusto si aggiungerà tra poco il test della lingua italiana che comporterà altri tempi d’attesa sia per lo svolgimento che per gli esiti. Altre file, altre tensioni, altri giorni lavorativi persi, altre lamentele di titolari perché non vogliono concederli, altri mesi senza muoversi dall’Italia…
Pertanto non invidio per niente chi dovrà sostenere il tanto discusso test di italiano. Mi domando soltanto se gli impiegati dei vari uffici statali, dell’ufficio stranieri, sportelli immigrazione che svolgono un lavoro dove la comunicazione è fondamentale, eseguano un test del genere prima di venire assunti?Evidentemente il “mio amico” carabiniere non lo aveva sostenuto, dato che quasi mi beccavo una denuncia nel chiedergli di comunicare nell’italiano standardizzato.