lY4kJXLbrCs
Mentre l’incontro dei leader politici della zona Euro, dopo alcune settimane di intensi incontri bilaterali, ha trovato un accordo per affrontare il pericolo del crollo della Grecia, la Grecia festeggiava.
No. Non era l’arrivo della notizia dell’accordo trovato che aveva reso l’aria festiva ad Atene. Si festeggiava invece la Festa Nazionale della Grecia. Davanti al Palazzo presidenziale, per un momento non si pensava alla crisi, ma si pensava alla patria… Le forze armate greche spiegavano in gran parata le loro truppe scelte. Tra loro anche le truppe scelte dei marines greci.
Troppo bello fin qui. Per raccapricciarsi però bisognava solo aspettare il coro dei marines mentre intonava i suoi canti della battaglia: “Greco si nasce e mai si diventa, il tuo sanguespargeremo maiale albanese”,” Sarà un macello, e poi vendicherò, finché adorerete la nostra chiesa”, “Li chiamano skopiani, li chiamano albanesi, i miei vestiti cucirò con la loro pelle”Il raccapriccio che dicevo prima, non veniva dalla paura sentendo un canto cantato da dei conigli vestiti in uniforme militare, perché, come il can che abbaia,non hanno avuto mai il coraggio di esprimere il loro eroismo, Il raccapriccio e lo schifo veniva dal fatto che, in un paese membro della Comunità Europea, si sentono inni di guerra dei assetati di sangue.
E vergognoso! Dopo tanti sacrifici che la Comunità Europea sta facendo per non lasciare la Grecia nel orlo del baratro, non vorrei che la stessa Comunità diventasse complice di quella Grecia che, proprio nei festeggiamenti ufficiali, canta canti di sangue verso i vicini. E mi chiedo se non sia propria quello che sta succedendo in questo caso.
La Grecia è uno dei paesi membri della Comunità, e volente o nolente, tutto quello che farispecchia anche la politica europea, e a meno di una smentita e presa di distanza urgente da parte delle istituzioni europe, nonchè quelle greche. Questi cori sono stat cantati non in qualche lurida osteria di provincia, ma dalle forze armate greche in una festa ufficiale. E anche per queste, sono molto gravi, e diventano anche più gravi ogni minuto che passa senza l’arrivo di una presa di posizione chiara e decisa.Se canti e slogan del genere non stonano nelle orecchie della Comunità Europea,chiunque, che ha un po di buonsenso, nonpuò considerareche scandaloso il comportamento delle istituzioni di un paese membro della Europa civile.