Il parlamento della Macedonia ha approvato con 69 voti in favore la nuova legge sulle lingue ufficiali del paese.
Nei mesi scorsi diversi esponenti del partito dell’opposizione di centro-destra si erano espressi in senso contrario al discusso provvedimento, che dovrebbe portare al riconoscimento della lingua albanese come seconda lingua ufficiale accanto al macedone. Anche il capo dello Stato, Gjorge Ivanov, si è espresso in senso contrario alla controversa legge, in quanto metterebbe a “rischio il carattere unitario del paese”.
Come precisato in una nota del ministero della Giustizia di Skopje, la nuova legge prevede che in tutti gli uffici pubblici della Macedonia dovrà essere utilizzata, oltre alla lingua macedone, anche quella albanese.
“La nuova legge sulle lingue ufficiali non rappresenta una minaccia al carattere unitario del paese”, ha ribadito nei giorni scorsi il presidente del parlamento di Skopje, Talat Xhaferi.
“E’ vero che la nuova legge autorizza lo svolgimento delle sessioni di lavoro del parlamento macedone in lingua albanese”, ha ammesso Xhaferi, “ma ciò non minaccia la lingua macedone e gli altri idiomi utilizzati in Macedonia, lasciando intatto il carattere unitario dello Stato”.
Fino ad oggi, la possibilità di utilizzare l’albanese come lingua ufficiale era limitata alle municipalità in cui la minoranza albanese rappresenta almeno il 20% dei residenti. Con quest’atto il premier socialdemocratico Zoran Zaev rende realtà uno degli impegni presi nei mesi scorsi con il proprio partner di governo, il partito albanese dell’Unione democratica per l’Integrazione.
La questione linguistica è da sempre un elemento estremamente delicato in Macedonia, dove nel 2001 le componenti etniche macedone e albanese diedero vita ad un breve ma sanguinoso scontro, chiuso grazie all’intervento internazionale e alla firma degli Accordi di Ohrid.
Lo scorso 15 novembre il parlamento di Skopje aveva approvato un documento nel quale veniva riconosciuta l’esigenza di adottare una bozza di legge sulle lingue ufficiali nel paese.
Il partito Vmro-Dpmne ha votato compatto in senso contro questa legge ritenendola “contraria alla Costituzione e discriminatoria nei confronti della lingua macedone”. Il governo macedone ha sottolineato che la legge sull’uso delle lingue ufficiali del paese è un elemento fondamentale per l’attuazione degli accordo di Ocrida, che nel 2001 hanno posto fine ad una breve stagione di conflitti inter-etnici. Il premier Zoran Zaev ha più volte difeso il provvedimento.
Anche le massime autorità dell’Albania hanno applaudito l’approvazione ieri pomeriggio da parte del parlamento macedone in via definitiva della legge su riconoscimento albanese lingua ufficiale.