Oggi 27 luglio è il compleanno di Lorik Cana, uno degli sportivi più amati di tutti i tempi dal popolo albanese, il giocatore con più presenze nella storia della nazionale, il capitano che ha guidato l’Albania di De Biasi alla prima fase finale di un campionato europeo. Insomma, in poche parole, un’autentica leggenda del Paese delle Aquile.
Un’anima da guerriero
Alcuni anni fa quando mi fu chiesto cosa rappresentasse Lorik Cana per l’Albania, risposi testualmente quanto segue:
“Non ci sono parole per descrivere cosa rappresenta Lorik Cana per l’Albania. E’ un qualcosa che si avvicina all’inenarrabile, che non si è mai visto da nessun altra parte. Non c’è nessun albanese che non lo ami alla follia. E’ il capitano, il volto dell’Albania, il condottiero di tante battaglie, colui che non si tira mai indietro.”
Lorik Cana nasce il 1983 a Gjakova, in Kosovo, per poi trasferirsi con tutta la sua famiglia in Svizzera nel 1992. Qui ha inizio la sua grande carriera da calciatore che lo porterà nel 2000 ha firmare il suo primo contratto importante in Francia con il Paris Saint Germain.
In Francia Cana rimarrà fino al 2009, tra Parigi e Marsiglia. Proprio con quest’ultima maglia emerge la sua grande personalità, che lo porterà a diventare il primo capitano non francese della storia dell’OM. E’ diventato negli anni celebre uno dei suoi tanti discorsi da leader all’interno dello spogliatoio marsigliese, negli anni in cui vi militavano giocatori del calibro di Franck Ribery e Samir Nasri:
L’anno seguente Cana si trasferisce in Inghilterra, al Sunderland, dove l’allora allenatore del club Steve Bruce gli affida immediatamente il ruolo di leader dello spogliatoio e, a sorpresa ma non tanto, la fascia di capitano. Dopo tutto se nasci capitano, c’è poco altro da fare.
Galatasaray, Lazio e Nantes sono le altre sue tappe da calciatore. Ovunque lascia un ricordo magnifico, grazie soprattutto alla sua vocazione da “guerriero” che lo porta a lasciare in campo sempre tutto sé stesso e al suo senso di appartenenza.
Per uno che è dovuto scappare da una guerra all’età di nove anni lasciando il proprio paese d’origine, però, giocare soltanto ad alti livelli non può bastare. Cana, infatti, è sempre stato ed è attivo socialmente, specialmente con i bambini: vuole dare loro la possibilità di crescere divertendosi praticando sport, la stessa possibilità che molti suoi coetanei rimasti in Kosovo non hanno avuto.
Per questo, oltre ad essere ambasciatore dell’UNICEF, nell’aprile 2017 fonda la “Lorik Cana 5 Foundation” di cui recentemente ha parlato anche il sito della UEFA. Con l’aiuto della federazione, la fondazione mira a educare, sostenere e promuovere la cultura dello sport e delle attività sportive negli asili, prendendosi così cura della salute fisica e mentale dei bambini.
Negli stessi asili, inoltre, verranno costruiti piccoli campi da calcio. Il primo è stato inaugurato lo scorso maggio in un asilo di Elbasan. Una grande iniziativa. Grande come il cuore di Lorik Cana.
L’amore per l’Albania
Lorik Cana – avendo i passaporti – avrebbe potuto giocare per Svizzera o Francia, ma la sua scelta è sempre voluta essere soltanto una: l’Albania. Con i rosso-neri esordisce nel 2003, all’età di 19 anni.
L’inizio di una storia unica, che lo porterà ad essere – con 93 partite – il giocatore con più presenze nella storia della nazionale albanese. Sarebbero infiniti gli aneddoti da raccontare su Cana in Nazionale, noi ne abbiamo scelti tre. I più emblematici e i più significativi.
Non si cambia nazionalità
Il 26 marzo 2011, al termine di Albania-Bielorussia 1-0, Lorik Cana prende il microfono e si rivolge a tutti i tifosi presenti allo stadio:
“Ehi, ditelo a tutti. Non si cambia la nazionalità, non si vende l’albanesità.” – urlava Cana ai tifosi mentre orgoglioso si toccava l’aquila tatuata sul suo braccio
Serbia-Albania
Indimenticabile è stata anche la notte di Belgrado. Il 14 ottobre 2014 si sarebbe dovuta disputare Serbia-Albania, valida per le qualificazioni agli europei del 2016, che fu prima rinviata e poi vinta a tavolino dai rosso-neri di De Biasi.
Cana si rende protagonista di un gesto per certi versi eroico colpendo un tifoso serbo che avevo invaso il campo e aveva colpito con un seggiolino Balaj.
Euro 2016
Le lacrime di Cana a Yerevan, in Armenia, dopo la qualificazione ad Euro 2016 fecero emozionare tutto il popolo albanese. La realizzazione di un sogno per Lorik, quello di trascinare la sua Albania – da capitano – in una fase finale di una competizione continentale.