Marko Djuric, alto funzionario serbio e direttore dell’ufficio di Belgrado per il Kosovo, è stato arrestato lunedì a Nord Mitrovica da soldati armati della polizia di Prishtina, i quali, inoltre, hanno sparato granate stordenti per liberarsi della folla di civili serbi che contestava l’accaduto.
Il presidente della Repubblica del Kosovo, Hashim Thaçi, ha affermato che Djuric era entrato illegalmente in Kosovo poiché a lui, come ad altri funzionari e diplomatici, era stato vietato di entrare nel tanto discusso territorio kosovaro con tanto di avvertenza inviata nei giorni precedenti al fatto dal ministro degli esteri, Behgjet Pacolli:
“La polizia del Kosovo ha agito in conformità con le sue competenze, con professionalità e in difesa della legge e dell’ordine in Kosovo” – ha dichiarato dopo l’episodio Thaçi.
Una fonte del governo serbo, tuttavia, ha dichiarato al Guardian che non c’era motivo di vietare l’ingresso in Kosovo di Djuric poichè quest’ultimo si trovava a nord Mitrovica per discutere i punti del ‘dialogo interno’ tra Serbia e Kosovo:
“La cosa stupida è che i funzionari dell’Unione Europea sapevano cosa stava preparando Prishtina e non hanno fatto nulla per fermarla” – ha dichiarato la fonte al quotidiano inglese.
Nonostante l’accaduto, comunque, i rappresentanti di entrambi i paesi hanno affermato che il dialogo e la riconciliazione tra Prishtina e Belgrado non dovrebbero essere influenzate, anche se il rischio che l’arresto di Djuric possa aumentare le tensioni tra i due paesi persiste.
Minoranza serba esce da governo dopo espulsione Djuric
I componenti della minoranza serba del governo del Kosovo hanno deciso di uscire dall’esecutivo del primo ministro Ramush Haradinaj come forma di protesta contro l’arresto e l’espulsione del capo negoziatore della Serbia per il Kosovo Marko Djuric. Il governo di Haradinaj dipende dal sostegno della minoranza serba ma il premier ha sostenuto che l’esecutivo “non cadrà”.
Il comunicato del Ministero degli Affari Esteri del Kosovo
Il ministero degli affari esteri del Kosovo, attraverso le proprie ambasciate sparse per il mondo, ha rilasciato un comunicato riguardo la situazione creatasi a seguito dell’arresto di Djuric:
“La Repubblica del Kosovo e la Repubblica della Serbia, nel quadro del dialogo mediato dall’UE, hanno raggiunto un accordo che specifica chiaramente le regole e le procedure per le visite degli alti funzionari dei due rispettivi paesi.
Pertanto, il Ministero degli Affari Esteri sostiene che l’odierno atto illegale da parte dei alti funzionari del Vicino settentrionale costituisca una grave violazione non solo della sovranità e dell’integrità territoriale della Repubblica del Kosovo, ma anche dell’accordo di Bruxelles.
Il Ministero degli Affari Esteri rimane aperto al dialogo, alla promozione ulteriore di relazioni di buon vicinato, al rafforzamento della pace e della stabilità nella regione dei Balcani occidentali e al miglioramento del benessere di tutti i cittadini, indipendentemente dall’etnia, ma non taccerà e tollererà tale comportamento.
Il Ministero degli Affari Esteri invita gli Stati del Quint, l’Unione Europea e la comunità internazionale in generale a richiamare urgentemente lo Stato serbo a prendere le distanze da politiche provocatorie e azioni volte a deteriorare e destabilizzare la situazione.” (qui il comunicato dell’Ambasciata del Kosovo a Roma)