Il presidente serbo, Aleksandar Vučić, si è incontrato nella giornata di sabato con i rappresentanti della “Lista Serba” (partito politico della minoranza serba in Kosovo) per discutere sull’evolversi della situazione riguardante i dazi del 100% applicati dal Kosovo sulle importazioni serbe.
Il capo di stato ha minacciato misure severe contro il Kosovo dopo il vertice di Parigi, aggiungendo che non ci saranno colloqui tra le parti fino a quando i dazi non saranno aboliti.
La risposta del Kosovo
D’altra parte, il primo ministro del Kosovo – Ramush Haradinaj – ha risposto alle minacce del presidente serbo attraverso uno status su Facebook, affermando che per Aleksandar Vučić sia arrivato il momento di riflettere:
“Rifletta, signor Vučić! E’ tempo di presentare i valori europei e non gli atteggiamenti che in passato hanno causato tragedia e dolore.
Lo stato del Kosovo è anche lo stato dei serbi del Kosovo, una società che condividiamo insieme. Abbiamo bisogno di speranza e il Kosovo è pronto per un accordo che riconosca la realtà dei due stati, nei confini esistenti e nel rispetto reciproco.” – si legge nella pagina Facebook di Haradinaj.
In controrisposta al messaggio di Haradinaj, sono arrivate le dichiarazioni del direttore dell’ufficio serbo per il Kosovo, Marko Djuric, che ha accusato il premier kosovaro di aver distrutto tutti i passi in avanti fatti negli ultimi due anni tra i due paesi.
I dazi sulle importazioni serbe
Lo scorso 21 novembre, il governo del Kosovo ha deciso di imporre il 100% dei dazi sulle merci importate dalla Serbia e dalla Bosnia-Erzegovina. La decisione è stata presa come risposta alla continua propaganda serba contro il Kosovo.
Dall’attuazione di questa tassa sulle importazioni serbe, il dialogo Kosovo-Serbia si è bloccato andando lentamente peggiorandosi.
La condizione della Serbia per una riapertura del dialogo è l’abolizione dei dazi del 100% (come chiesto anche da Unione Europea e Stati Uniti) ma il governo kosovaro continua a insistere sul fatto che farà un passo indietro solo quando la Serbia e la Bosnia riconosceranno l’indipendenza del Kosovo.