Più di 42.000 membri della diaspora kosovara hanno presentato domanda per iscriversi e poter votare alle imminenti elezioni parlamentari, che si terranno domenica 6 ottobre .
Lo ha annunciato l’amministratore delegato delle segreteria della commissione elettorale centrale, Enis Halimi, il quale ha affermato che le domande sono state ricevute ma non ancora approvate.
“Il numero totale è 42.300, che sono attualmente in fase di valutazione. Riteniamo che nei prossimi due giorni finiremo di elaborare le domande, in modo da averle pronte per il processo di voto.” – ha dichiarato Halimi.
La commissione elettorale centrale è un’istituzione indipendente responsabile dell’organizzazione e dell’attuazione delle elezioni in Kosovo; regola e controlla il processo elettorale e ha anche il potere di registrare o meno partiti politici in Kosovo.
La diaspora kosovara
Si stima, ad oggi, che tra i 400.000 e i 600.000 cittadini del Kosovo vivano all’estero e abbiano il diritto di votare nelle prossime elezioni parlamentari.
Il numero di domande presentate dalla diaspora quest’anno è raddoppiato rispetto alle elezioni parlamentari del 2017: nel giugno di due anni fa, infatti, solo 20.354 cittadini della diaspora (circa il 6,8% del totale) avevano cercato di poter votare nelle elezioni. Secondo la commissione elettorale centrale, 15.118 di queste richieste furono approvate anche se alla fine solo il 30% degli aventi diritto (6.000 circa) votò effettivamente.
Il 71% dei voti della diaspora andarono a favore del partito di opposizione ‘Vetëvendosje‘, il 16% votò per la coalizione ‘Lega Democratica del Kosovo’, mentre la restante parte (il 13%) votò a favore della coalizione PAN.
Secondo Lirim Kransiqi, analista politico incentrato sulla diaspora, considerando che l’affluenza alle urne in Kosovo è stata bassa nelle precedenti elezioni (il 41,3% nel 2017), un contributo maggiore della diaspora potrebbe avere un “effetto significativo sull’aumento della legittimità democratica del paese”.
Tuttavia, sempre secondo Kransiqi, le barriere logistiche al voto significano che finora non è stato possibile un accesso equo ai cittadini all’estero. I ritardi delle votazioni postali, principale metodo di voto per la diaspora, hanno comportato la perdita di molti voti provenienti dall’estero.
Secondo un rapporto del “difensore civico” pubblicato a seguito delle elezioni del 2017, il Kosovo dovrebbe attuare il voto fisico per la diaspora con urne istituite in missioni diplomatiche o consolari in paesi stranieri di tutto il mondo. Sebbene più costoso, ciò affermerebbe una partecipazione più affidabile e democratica della diaspora alle elezioni parlamentari del Kosovo.
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