La Corte costituzionale del Kosovo ha dichiarato giovedì sera che il decreto impugnato del Presidente è conforme al paragrafo 2 dell’articolo 82 della Costituzione, concludendo così che il voto positivo di una mozione di sfiducia dell’Assemblea contro il governo non comporta lo scioglimento obbligatorio del parlamento e consente la formazione di un nuovo governo in conformità con l’articolo 95 della Costituzione.
La Corte inoltre afferma che il decreto impugnato è conforme al paragrafo 14 dell’articolo 84 della Costituzione in relazione al paragrafo 4 dell’articolo 95 della Costituzione.
La decisione di ieri sera della Corte costituzionale arriva dopo la richiesta del movimento Vetëvendosje di valutare la costituzionalità del decreto del presidente Thaçi, che aveva incaricato un altro premier per formare il nuovo governo.
Il 30 aprile, il presidente Thaçi aveva emesso un decreto che proponeva al parlamento del Kosovo, Avdullah Hoti della Lega Democratica, come premier designato per la formazione del un nuovo governo in Kosovo.
Il Presidente Thaçi ha accolto con favore la decisione della Corte di giovedì sera, invitando i partiti politici e tutte le istituzioni a mostrare maturità politica, rispetto e impegno per la legge e l’ordine e le istituzioni della Repubblica del Kosovo.
“Loro devono rispettare, accettare e attuare le decisioni dell’autorità finale per l’interpretazione della Costituzione e la compatibilità di leggi e altri atti con la Costituzione. Il Kosovo deve affrontare molte sfide, quindi ora non dovremmo perdere altro tempo nella formazione del nuovo governo, con piena legittimità da parte dell’Parlamento del Kosovo “, ha scritto sui social network.
Di parere diverso invece il premier in carica Albin Kurti il quale ha reagito attraverso un post di Facebook in merito alla decisione della Corte costituzionale, che ieri ha dichiarato costituzionale il decreto del presidente Thaçi, per dare al LDK il diritto di formare un nuovo governo.
Kurti scrive che “sfortunatamente, la Corte costituzionale si è schierata con gli usurpatori dello stato”, che la decisione non ha precedenti nel mondo democratico, e che la decisione va oltre l’immaginazione di qualsiasi livello logico e legale.